Video

Il video del bengalese pestato a sangue dal branco a Castellammare di Stabia: “Hai visto che calcio!”

Picchiato selvaggiamente dal branco nella villa comunale di Castellammare di Stabia: l’episodio è avvenuto domenica sera, quando lo straniero – ricostruisce il quotidiano Metropolis – è stato “accerchiato da una decina di giovani che lo hanno colpito con calci, pugni, schiaffi, rischiando di ammazzarlo”.

Bengalese pestato a sangue dal branco a Castellammare di Stabia

Il pestaggio è andato in scena alla Cassa Armonica, un monumento transennato al centro del lungomare di Castellammare, sotto gli occhi di centinaia di persone che hanno assistito “senza intervenire o al massimo registrando tutto con il cellulare”.

Tra i video che circolano nelle chat, scrive Metropolis, “anche uno di un giovanissimo stabiese, che commenta assieme ai suoi amici: ‘Hai visto che calcio gli ha dato?’. E un altro risponde: ‘Lo hanno sfondato'”. Lo straniero, che sembra si aggirasse ubriaco nella villa comunale, sarebbe stato aggredito dopo un litigio con alcuni ragazzi.

Bengalese pestato a sangue dal branco a Castellammare di Stabia. Indifferenza e video: “Hai visto che calcio!” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Il Vescovo alla vittima: “Ti chiedo perdono”

“È brutta la violenza, inaccettabile, indegna di essere umani. Fa ancora più dolore l’indifferenza dei passanti, il sarcasmo offensivo e brutale di chi sta a guardare soddisfatto la scena come se stesse al cinema, l’anonimato di una città che continua a far brillare le luci notturne senza fermarsi e arrossire dinanzi a episodi così gravi di inciviltà”.

https://www.youtube.com/watch?v=TgSua30sDuU

Lo scrive il vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, in una lettera aperta rivolta al giovane bengalese pestato dal branco, al quale il vescovo chiede “scusa per quello che ti è accaduto”. “Carissimo fratello bengalese – aggiunge mons. Alfano – spero di abbracciarti presto per farti sentire il calore e l’affetto di tanti che come e più di me sono pronti a volerti bene e, qualcuno con le lacrime agli occhi, anche a chiederti perdono”.

Published by
Francesca Ripoli