ROMA – Il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sono in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Si parla di crisi e di soluzioni per bloccare lo tsunami dei mercati al ribasso. Quando viene tirata in ballo la Banca centrale europea i due si punzecchiano.
”Da agosto saremo attivi anche su questo segmento”, dice Tremonti, a proposito del confronto ”aperto” con le istituzioni economiche internazionali. Poi cita la Commissione europea, l’Ocse e il Fmi. ”Noi saremo attivi aprendoci al confronto con queste istituzioni internazionali…”, prova a continuare Tremonti, quando Berlusconi lo interrompe: ”Anche la Bce…”.
Il ministro si ferma un attimo con l’aria perplessa e un po’ infastidita, dice: ”Credo sia molto importante, ma non coinvolgibile in questa fase…”. Berlusconi ribatte: ”Informabile, però, sì…”. Tremonti a quel punto fa finta di nulla e prosegue il suo discorso mentre il premier si gira a parlare con i suoi collaboratori dopo aver lanciato un elogio tra le righe a Mario Draghi, ormai fuori dalla zona di “pericolo” di correre per la poltrona di premier, visto che è approdato come sicuro successore di Jean Claude Trichet alla Banca centrale.
Forse definire “battibecco” questo siparietto è un’esagerazione, Berlusconi e Tremonti probabilmente si sono resi protagonisti di una sorta di “fiera delle vanità”. In effetti Tremonti non si perde d’animo nonostante il botta e risposta e continua dicendo: “Il nostro obiettivo da mesi…”, per poi correggersi restringendo i tempi in “da luglio” (che vuol dire praticamente un mese o poco meno), è “il pareggio di bilancio nella Costituzione”.
Subito si inserisce Berlusconi che parla di “evento epocale” per poi spendersi in una frecciatina a Bettino Craxi: “Figuriamoci se questo principio fosse passato prima degli anni ’80, noi ci troveremmo con un debito pubblico risibile rispetto alla montagna con cui dobbiamo fare i conti ora”.
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