ROMA – Carlo Tavecchio scivola sulle banane. E’ l’uomo che 18 squadre di serie A su 20 hanno scelto per affidargli la guida del calcio italiano. Ma Carlo Tavecchio, favorito alla corsa come prossimo presidente della Figc, incappa in una gaffe grottesca: “Gli stranieri mangiavano banane, ora giocano titolari”.
Scivola Tavecchio in modo maldestro. E lo fa su quella banana che dopo l’episodio di Dani Alves (il calciatore del Barcellona che mangiò una banana lanciata dagli spalti) è diventata nel calcio e non solo emblema della lotta al razzismo.
Succede venerdì 25 luglio mentre il favorito alla presidenza Figc interviene all’assemblea dei dilettanti. Parla dei troppi calciatori stranieri, spesso non all’altezza, che giocano nei nostri campionati. Tema serio, ma che Tavecchio liquida così:
“Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”.
“In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”.
La sala resta in silenzio, e non manca un certo imbarazzo. Quando, a distanza di qualche ora, gli viene fatto notare il tutto prova a scusarsi:
“Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall’Africa o da altri paesi”.
“Mi riferivo al calcio inglese che sugli extracomunitari ha regole precise: prima di giocare devono mostrare un curriculum di professionalità prestata nel loro paese altrimenti non vengono accettati . Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso. Tra l’altro la mia vita è improntata all’impegno sociale, al rispetto delle persone, tutte, e al volontariato: in particolare in Africa.
In serata, dopo aver suscitato un polverone, Tavecchio torna sull’argomento e dice:
“Accetto tutte le critiche ma non l‘accusa di razzista, perché la mia vita testimonia l’esatto contrario”. Carlo Tavecchio nel ribadire le scuse dopo le frasi sui giocatori stranieri che hanno scatenato la polemica, si difende. “La Federazione condurrà una politica fattiva contro ogni discriminazione”.
“Nel mio discorso di ieri in maniera impropria, e per questo mi scuso ancora una volta, mi riferivo al fatto che sono a favore dell’integrazione, ma al contempo rinnovo la necessità di scoraggiare l’utilizzo di calciatori che non migliorano la qualità del nostro campionato. Come scritto nel mio programma elettorale, se sarò eletto Presidente della Figc, la federazione condurrà una politica fattiva contro ogni discriminazione. Accetto tutte le critiche ma non l’accusa di razzista perché la mia vita testimonia l’esatto contrario”.
I commenti sono chiusi.