Marco Travaglio non diffamò Berlusconi. Lui: “Riportate Luttazzi in tv”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2015 - 20:06| Aggiornato il 21 Gennaio 2015 OLTRE 6 MESI FA
Cassazione: "Travaglio non diffamò Berlusconi". Lui: "Riportate Luttazzi in tv"

Marco Travaglio intervistato da Daniele Luttazzi

ROMA – “Travaglio non diffamò Berlusconi“. Per questo motivo la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’ex Cavaliere che aveva chiesto 10 milioni di risarcimento danni per l’intervista del 14 marzo 2001 a Satyricon, nella quale Daniele Luttazzi intervistava Marco Travaglio sul suo libro L’odore dei soldi, che narra le vicende giudiziarie del leader di Forza Italia. Per la Cassazione si è trattato di cronaca, critica politica e satira legittime. Travaglio chiede ora pubbliche scuse per l’amico Luttazzi e che venga riaccolto in tv.

La Suprema Corte ha confermato quanto già stabilito dalla Corte di Appello di Roma il 18 ottobre del 2006 e prima ancora in primo grado. Per la Cassazione è da escludere che Travaglio avesse

“inteso accusare in modo subdolo l’on. Berlusconi di biechi interessi privati, di illeciti societari e di collusione con la mafia» avendo invece voluto «stigmatizzare, sicuramente con toni forti, sarcastici e sdegnati il comportamento del candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che non aveva ritenuto necessario chiarire nelle opportune sedi… alcune vicende della sua attività imprenditoriale oggetto di indagini penali”.

Alle obiezioni di Berlusconi che aveva sostenuto che la trasmissione aveva “scopo politico e non satirico”, i Supremi Giudici hanno risposto che

“l’uno scopo, di per sè, non esclude l’altro, potendo convergere entrambi a definire l’ambito della satira politica, caratterizzata dall’intento di porre all’attenzione del telespettatore alcuni momenti della vita sociale e politica italiana, sottolineandone le contraddizioni e gli aspetti a volte anche negativi”.

Corretto e conforme ai canoni della satira è stato anche il comportamento di Luttazzi che

“nel dirigere l’intervista, si è avvalso degli strumenti tipici di questo genere, compresa la mimica”.

Luttazzi fu poi cacciato dalla Rai, insieme a Michele Santoro e Enzo Biagi, in seguito al famigerato “editto bulgaro” di Berlusconi.

“Non ho mai avuto dubbi sulla veridicità delle cose che ho detto in quell’intervista – ha detto Travaglio all’Ansa – anche perché non sono matto. Non mi sarei esposto in quel modo nei confronti del futuro presidente del consiglio, se non fossi stato sicuro di quanto affermavo”.

“Per me si tratta semplicemente di una conferma – ha aggiunto – Mi piacerebbe che se ne rendesse conto chi ha detto bugie in tutti questi anni. Mi piacerebbe anche che qualcuno adesso risarcisse Luttazzi, visto che da 14 anni non può mettere il naso in Rai a causa di quell’intervista. Bisognerebbe chiedergli scusa e riportarlo in tv.

Credo che molte persone lo vorrebbero rivedere. Dicono tutti Je suis Charlie Hebdo, ma a quanto pare vale solo in France, non in Italie. Invece bisognerebbe fare le magliette con Je suis Luttazzi“.

Un’altra tegola per Silvio Berlusconi che ora dovrà pagare alla Rai 10mila e 200 euro per le spese legali del giudizio di Cassazione.

Questa la storica intervista di Luttazzi a Travaglio: