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Chiede di mettere il guinzaglio al cane in pizzeria, avvocato picchiato da un ragazzo VIDEO

L’avvocato Mauro Dainelli, 63 anni, si pone una domanda cruciale: “Mi chiedo dov’è lo Stato? Come faccio a spiegare ai miei figli perché quel ragazzo che ha massacrato di botte il padre davanti a loro non è stato arrestato subito dalla polizia, ma accompagnato a casa dalla madre”. Questi interrogativi sorgono dopo un episodio di violenza che ha coinvolto Dainelli, dimesso dal pronto soccorso con 15 giorni di prognosi a seguito dell’aggressione subita domenica mattina alla Balduina.

L’aggressione

Il pestaggio è avvenuto sotto gli occhi della moglie e dei figli dell’avvocato, oltre che di una coppia di amici. La causa scatenante sembra essere stata una richiesta di mettere la museruola e il guinzaglio a un cane corso, ritenuto mansueto ma comunque libero di aggirarsi per la pizzeria dove il gruppo si era recato dopo la messa. “Un cane mansueto, più intelligente del padrone evidentemente. Solo che mia moglie ha paura dei cani e l’animale si aggirava per la pizzeria”, racconta Dainelli.

L’aggressione è avvenuta in una pizzeria in via Orlando De Tommaso 12, mentre il locale era affollato di clienti. “La prima a essere aggredita è stata mia moglie, che stava scegliendo cosa mangiare al bancone. Quel ragazzo l’ha insultata, dicendole che lui e il cane facevano quello che volevano”, riferisce l’avvocato. Dopo gli insulti, il giovane ha rivolto la sua rabbia verso Dainelli, che era intervenuto a difesa della moglie. Il giovane ha cercato di aizzare il cane contro l’avvocato, senza successo, e ha poi seguito Dainelli fuori dal locale, colpendolo ripetutamente alla testa con una raffica di pugni. “Sono di Tor Bella Monaca, se mio padre era ancora vivo ti ammazzavo”, ha gridato il giovane, lanciando anche una bottiglia e delle cassette di frutta che l’avvocato è riuscito a schivare.

L’intervento della Polizia

Nonostante la gravità dell’aggressione, la polizia, arrivata sul posto, ha deciso di non arrestare immediatamente l’aggressore, ma di consegnarlo alla madre. “Attorno a me c’era tanta gente preoccupata, i miei figli in lacrime. Mia moglie si è rifugiata nella cucina del locale”, racconta Dainelli. In serata, l’avvocato ha sporto denuncia presso i carabinieri della compagnia Trionfale. L’avvocato Mauro Dainelli esprime profonda preoccupazione per l’inefficacia delle misure prese nei confronti del suo aggressore. Questo episodio solleva importanti interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’efficacia delle forze dell’ordine nel garantire la giustizia.

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Filippo Limoncelli