ROMA – Anche la Cina, dopo gli Stati Uniti, vuole esplorare la Luna con degli uomini. E per inseguire questo ambizioso obiettivo, che è previsto intorno al 2020, sta inviando una sonda che ha molti sistemi di bordo simili a quelli che saranno poi utilizzati per le missioni con esseri umani. Non solo. La sonda ipertecnologica decollata domenica 1 dicembre alle 18.30 ora italiana e chiamata Chang’e, il prossimo 16 dicembre si poserà sulla Luna dove rilascerà un robot a sei ruote che esplorerà la zona del Mare Iridium.
La Cina, nel settore spaziale lancia progetti davvero ambiziosi: una capsula abitata, una stazione spaziale e poi la Luna. I primi due passi li hanno fatti con successo, lentamente come nella tradizione mandarina ma con esito positivo, ed ora guardano al nostro satellite naturale lontano “appena” 400.000 chilometri. Chang’e 3 appena lanciata serve a quest’ultimo obiettivo. La sonda, pesante quasi 4 tonnellate, entrerà in orbita intorno al nostro satellite il 6 dicembre mentre l’allunaggio è previsto, salvo correzioni all’ultimo minuto, per il giorno 16. Una volta toccata la Luna con le sue quattro zampe Chang’e 3 rilascerà un robot a sei ruote pesante 140 chili chiamato Yutu. Nella mitologia cinese Yutu è il nome del coniglio che accompagna la dea Chang’e nel viaggio verso la Luna.
Il robot è alimentato sia da sei pannelli solari che da una batteria a radioisotopi per garantirgli la sopravvivenza anche nelle fasi di buio. La regione del Mare Iridium era stata studiata tra il 2010 ed il 2011 dalla precedente sonda, la Chang’e 2 rimasta però in orbita lunare. L’Agenzia Spaziale Cinese (Cnsa), sempre molto “riservata”, si è aperta chiedendo la collaborazione all’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per seguire i segnali che la sonda invierà verso la Terra nel corso del suo viaggio per la Luna.
Il video del lancio della sonda:
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