Il governo colombiano di Gustavo Petro ha annunciato che “all’inizio del secondo semestre di quest’anno” inizierà l’esplorazione del galeone spagnolo San José, affondato dai pirati inglesi nel giugno del 1708 al largo di Cartagena de Indias, carico – secondo le cronache dell’epoca – di smeraldi e monete d’oro. Uno dei vascelli più ricchi mai andati perduti nell’emisfero occidentale. Stando agli storici – riferisce La Repubblica -, uno scrigno sommerso di smeraldi e altre pietre preziose estratti nelle colonie del regno di Filippoo V, oltre a 11 milioni di monete d’oro. La posizione del relitto è un segreto di Stato, onde arginare bramosie private e sondaggi rivali in profondità.
Secondo gli esperti in tutto il tesoro custodito dalla San Jose potrebbe valere 20 miliardi di dollari. Secondo un comunicato ufficiale, l’indagine scientifica verrà condotta con un robot comandato da remoto a oltre 600 metri di profondità. Costerà quasi 18 miliardi di pesos colombiani (circa 4,5 milioni di dollari) ed è stata presentata nell’ambito del simposio “Sfide e prospettive nell’investigazione del galeone San José” presso il Museo Navale dei Caraibi a Cartagen. Al simposio sono stati affrontati temi legati alla gestione dei contesti archeologici in acque profonde, e alla conservazione del patrimonio culturale sommerso.
Dopo l’annuncio del ritrovamento del relitto, nel dicembre 2015, sono sorte controversie tra Colombia e Spagna poiché Madrid sostiene che, trattandosi di una nave battente la sua bandiera, è protetta dalle norme internazionali sulla proprietà.