ROMA – “Non ho e non avrò niente in comune con Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola”. Mario Monti prende le distanze dal centrosinistra. Ma non per avvicinarsi al centrodestra. E Silvio Berlusconi, che ammette un confronto tv solo con Pier Luigi Bersani, dice: “Non possiamo trattare i cittadini italiani come dei minorati”.
Il premier dimissionario torna a chiedere un dibattito a tre. “Io vorrei, in quest’ultima settimana, non appuntare critiche a questo o quell’uomo politico, tanto più che non riesco a snidarli in un dibattito aperto e leale”. E prende le distanze da Bersani e Vendola: : “Io non ho, e non avrò, niente in comune con questa coalizione di sinistra”,
A Bersani, che aveva detto di essere lui a “dirigere il traffico” di un’eventuale alleanza da Nichi Vendola a Monti, lo stesso premier chiarisce: “Un accordo che comprendesse anche me dovrebbe avere anche il mio consenso. Detto questo, non sono interessato adesso al nome di chi dirige il traffico. Noi porteremo in parlamento un bel pezzo della società civile. Non lo facciamo per avere un accordo di governo più conveniente ma per fare le riforme che il Paese aspetta da tempo”.
“Noi crediamo nella divisione dei poteri e, a differenza di altri, rispettiamo profondamente la magistratura. È difficile prendere da parte del governo dei provvedimenti quando i procedimenti della magistratura sono in corso”.
A Berlusconi che lo aveva accusato di essere un “professorino che non capisce l’economia e la guarda dal buco della serratura”, Monti risponde: “Di economia ne ho praticata meno di Berlusconi perché non sono imprenditore, ma ne ho vista enormemente più di lui anche attraverso meccanismi della concorrenza che lui forse ama meno. Magari ha ragione lui che sicuramente è particolarmente autorevole nel mondo per giudicare la qualità di un economista”.
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