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India devastata dal coronavirus e dall’invasione delle locuste, la peggiore in 30 anni VIDEO

ROMA – L’India sta attraversando una fase devastante.

Insieme alla pandemia, alle alluvioni e a un’ondata di caldo, ora sta affrontando un’invasione di locuste, la peggiore degli ultimi 30 anni.

A Jaipur i locali correvano al riparo mentre sciami di locuste oscuravano il cielo e passavano sui tetti.

In un video girato da un uomo e pubblicato dal Daily Mail, si vedono volare nel cielo a migliaia e una voce che dice: “Non avevo mai visto una cosa simile”.

Nel corso del più grande lockdown da coronavirus al mondo, le locuste hanno già distrutto quasi 125.000 acri di colture, aggiungendo ulteriore miseria ai già poveri agricoltori.

Negli ultimi giorni, in India c’è stato un numero record di contagi.

Il totale è di 150.000.

Uno dei più grandi focolai coronavirus del mondo.

Le locuste del deserto sembra siano arrivate in India dal Pakistan, dove ad aprile hanno distrutto i raccolti, prima di entrare nel Rajasthan.

“Tra gli 8 i 10 sciami, ciascuno lungo circa un chilometro quadrato, sono attivi in alcune parti del Rajasthan e del Madhya Pradesh”, ha affermato KL Gurjar della Locust Warning Organization.

Sciami più piccoli sono attivi inoltre in una manciata di stati indiani, ha spiegato Gurjar.

Gli insetti stanno comparendo in luoghi in cui non erano mai stati avvistati in precedenza, nel Punjab, Madhya Pradesh e Gujarat si accaniscono sulle cime degli alberi e li devastano, si nutrono di tutto ciò che trovano nei campi.

Le aree residenziali di Jaipur sono state devastate dagli insetti. Gli agricoltori, nel tentativo di scacciarli, battevano sulle pentole, fischiavano, lanciavano pietre.

Gli esperti avvertono che la situazione potrebbe peggiorare a giugno, quando le locuste dal Corno d’Africa, raggiungeranno l’India passando attraverso il Pakistan.

Secondo l’UN’s Food and Agriculture Organisation, uno sciame di 40 milioni di locuste può mangiare cibo al pari di 35.000 persone.

All’inizio del 2019, nella penisola araba, le forti piogge e i cicloni hanno favorito una riproduzione senza precedenti e la rapida crescita delle popolazioni di locuste.

Era dal 1993 che non accadeva una simile invasione.

Le locuste quasi tutti gli anni distruggono i raccolti in alcune parti del Rajasthan, vicino al confine con il Pakistan, ma è raro che gli insetti si spostino ulteriormente nei vari stati.

Come se non bastasse l’invasione, in India c’è stata a un’ondata di caldo che ha fatto salire le temperature a 50° C.

L’anno scorso il governo ha dichiarato che dal 2015, il caldo ha ucciso 3.500 persone, anche se quest’anno non sono stati segnalati decessi.

Il paese, in cui vivono 1,3 miliardi di persone, soffre di gravi carenze idriche.

Decine di milioni di indiani non dispongono di acqua corrente, per non parlare dell’aria condizionata.

Un’altra piaga: il ciclone Amphan che la scorsa settimana al suo passaggio ha ucciso più di 100 persone, ha devastato l’India orientale e il Bangladesh, spazzato via i villaggi e distrutto le fattorie.

Il ciclone ha sradicato gli alberi, interrotto le strade e lasciato milioni di persone senza energia elettrica. Anche gli stati nord-orientali di Assam e Meghalaya stanno attualmente subendo delle inondazioni, nei prossimi giorni sono previste precipitazioni più intense.

Nel frattempo, i casi di coronavirus continuano ad aumentare. I contagi si diffondono più velocemente rispetto a qualsiasi altro paese asiatico. Un numero enorme di contagi ma, per fortuna, 4.337 decessi. Un tasso basso rispetto a paesi occidentali più colpiti come l’Italia e il Regno Unito. (Fonte: Daily Mail).

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