Coronavirus, il paziente Zoro racconta l'isolamento allo Spallanzani VIDEO Coronavirus, il paziente Zoro racconta l'isolamento allo Spallanzani VIDEO

Coronavirus, il paziente Zoro racconta l’isolamento allo Spallanzani VIDEO

Coronavirus, il paziente Zoro racconta l'isolamento allo Spallanzani VIDEO
Coronavirus, il paziente Zoro racconta l’isolamento allo Spallanzani

ROMA – “Un conto è stare sulla notizia e un conto è essere la notizia”. Così Diego Bianchi ha raccontato a Propaganda Live la sua esperienza all’ospedale Spallanzani di Roma, dove è stato ricoverato in isolamento per una influenza che aveva alimentato il sospetto di un contagio da Coronavirus

Quando la notizia si è diffusa il pubblico di Twitter, da sempre complice con la trasmissione, lo ha ribattezzato “il paziente Zoro“. Per fortuna però entrambi i tamponi effettuati sono risultati negativi e Diego è potuto tornare a casa e venerdì in trasmissione.

“Domenica avevo la febbre – ha spiegato Bianchi – non vi racconterei questi che sono fatti miei, ma occorre fare chiarezza. Martedì mattina la febbre è arrivata a più di 39. Avere la febbre proprio questa settimana… A quel punto chiamo la dottoressa di base e le chiedo se posso restare a casa”. Dal questionario effettuato dalla dottoressa emerge un fatto: nelle settimane precedenti Diego Bianchi aveva intervistato una ragazza che era stata in Cina. Di qui la necessità di recarsi allo Spallanzani per i dovuti accertamenti.

Ricoverato in isolamento però il giornalista non ha potuto fare a meno di documentare la sua esperienza “in prima linea”. Lo ha fatto col suo smartphone, proprio a testimoniare che non c’era nulla di premeditato. Il primo video girato è esilarante: per dimostrare la sua poca lucidità, a causa della febbre, Zoro manda in onda le prime immagini che lo vedono battere la testa contro la finestra.

Dopo di che Zoro mostra le ore di noia trascorse in ospedale. Anche la cena e i contatti con l’esterno avvengono attraverso un cosiddetto spazio promiscuo, una sorta di anticamera nella quale vengono lasciate le medicine e il mesto pasto ospedaliero. “A furia di abbuffarmi me lo merito – scherza lui – Ho pure perso un chiletto e mezzo”. 

La stanza è isolata da un corridoio nel quale è ammesso l’ingresso dei parenti per le visite. Nessun contatto tra il paziente e l’esterno fin quando persiste il rischio contagio: si parla attraverso un interfono.

Il caso vuole che negli stessi giorni in visita allo Spallanzani si sia recato anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, D’Amato, che nelle settimane precedenti era stato preso in giro a Propaganda per una conferenza stampa in cui si asciugava la fronte e tossiva proprio mentre venivano elencati i sintomi del coronavirus. Avendo saputo del ricovero di Zoro, l’assessore non ha quindi resistito alla tentazione di potersi vendicare. E’ andato nella stanza promiscua, protetto da mascherina, e gli ha detto: “Ti ho portato i fazzoletti”. Alla fine sullo schermo appare la scritta che ognuno vorrebbe leggere: “Non rilevato 2019-nCoV (gene E)”.

Venerdì Propaganda Live torna in onda senza pubblico. Il direttore di La7 Andrea Salerno ha stabilito che, in via del tutto precauzionale, anche i programmi dell’emittente realizzati a Roma saranno interessati dallo stesso provvedimento valido per quelli trasmessi da Milano: divieto d’accesso per il pubblico in studio. 

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