“Colpa, mia avrei potuto restare a casa, invece sono uscita perché c’era bella gente, c’era il sole e mi serviva un adattatore nuovo, perché ho preso il cellulare nuovo. C’era tantissima gente e hanno fermato proprio me, solo me, bloccata all’improvviso come se stessi rubando tutto il negozio. Mi dà fastidio, molto fastidio”.
Daisy Osakue, la discobola italiana di origine nigeriana della nazionale azzurra che vive a Moncalieri in provincia di Torino, racconta un episodio che le è accaduto legato al razzismo. Osakue, che in passato aveva già denunciato di essere stata vittima di discriminazioni, in particolare nel 2018, colpita dal lancio di un uovo in strada proprio nella sua Moncalieri, racconta una vicenda che le è accaduta in un negozio nella giornata di ieri, domenica 15 dicembre.
“Hai bloccato l’unico militare di colore, mi hai fermato perché credevi che stessi rubando”
“Sono stata fermata a Torino in un negozio Apple, mentre scendevo dal primo piano al piano terra. All’improvviso mi sento qualcuno che si avvicina e mi dice che devo pagare – racconta -. Ha una pettorina arancione, è uno della sicurezza”. Osakue allora chiede: “In che senso? Sto andando giù, dopo che ho guardato quello che mi serve, pagherò giù”.
“Sto facendo il mio lavoro” è la risposta che la sportiva riferisce di avere ricevuto dall’uomo. “Siamo seri, guardiamoci – è quanto l’atleta ha ribattuto – hai bloccato me e non altra gente perché?” e ha aperto il portafoglio, mostrando il tesserino delle Fiamme Gialle: “Hai bloccato l’unico militare di colore e hai fermato me perché credevi che stessi rubando”, dice mentre poi racconta che una delle ragazze del piano di sopra si è avvicinata per chiedere se ci fosse bisogno di aiuto.
In mano aveva un adattatore da 25 euro e stava vedendo delle cuffie. Una volta fuori dal negozio ha raccontato quanto era successo sul suo profilo di Instagram.