YOUTUBE Davide Grasso, da No Tav a foreign fighter che in Siria combatte Isis VIDEO

Davide Grasso da No Tav a foreign fighter che in Siria combatte Isis VIDEO
Davide Grasso da No Tav a foreign fighter che in Siria combatte Isis VIDEO

ROMA – Da antagonista nemico della Tav a foreign fighter in Siria. Per combattere al fianco dei curdi contro l’Isis. E’ la storia di un italiano, Davide Grasso, 36 anni, di Torino. La Stampa lo definisce un “noto antagonista” che da mesi si trova in Siria. E, proprio dal fronte, Grassi ha diffuso un video. Scrive la Stampa citando le parole di Grassi:

“Questa – esordisce nel video – è la Siria e questa il fronte contro l’Isis». Poi indicando una pianura polverosa aggiunge: «Questo, oltre le trincee, è lo Stato islamico con i suoi orrori. Noi siamo le forze siriano democratiche delle Ypg e delle Ypj, le unità di protezione popolare e le unita di protezione delle donne».

Il video è stato pubblicato sul sito Infoaut, uno dei siti di informazione e di riferimento dell’antagonismo. Nel video Grasso rivolge un appello al premier Renzi e alle forze politiche. « Io, combattente italiano delle Ypg, mi rivolgo e tutte e tutti voi che ascoltate dall’Italia, e vi chiedo di alzare un grido per la libertà di Jarablus e per la difesa di Menbij, allo stesso modo in cui quel grido si è alzato in tutto il mondo due anni fa per la difesa di Kobane – ve la ricordate Kobane? Quello che a Kobane è stato conquistato due anni fa, bisogna difenderlo ora. Io mi rendo conto che i nomi di queste città possono sembrarvi lontani, ma credetemi: quel che accade qui, in questo mondo globale, può trasformarsi nei nostri lutti già domani, in Europa, e allora piangere non servirà, purtroppo: bisogna che tutti ci prendiamo le nostre responsabilità già adesso».

Grasso fa anche un appello a Matteo Renzi invitandolo a rompere con la Turchia di Erdogan:

Io mi rivolgo a lei, presidente del consiglio dei ministri del governo italiano, Matteo Renzi: cinguettare su Twitter quando il sultano Erdogan insulta il nostro paese non basta. Si prenda le sue responsabilità: interrompa – adesso! – ogni relazione commerciale, militare e diplomatica con lo stato turco; e dimostri così se davvero lei sta dalla parte di chi combatte i nemici dell’umanità, o se piuttosto siede a tutela di un altro genere di interessi

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