diMartedì, Tosca canta Bella Ciao e Bersani si commuove. "Io sto con le Sardine, hanno fatto la rivoluzione gentile" diMartedì, Tosca canta Bella Ciao e Bersani si commuove. "Io sto con le Sardine, hanno fatto la rivoluzione gentile"

diMartedì, Tosca canta Bella Ciao e Bersani si commuove. “Io sto con le Sardine, hanno fatto la rivoluzione gentile”

diMartedì, Tosca canta Bella Ciao e Bersani si commuove. "Io sto con le Sardine, hanno fatto la rivoluzione gentile"
Tosca canta Bella Ciao a diMartedì e Pierluigi Bersani si commuove

ROMA – Tosca canta Bella Ciao e Pierluigi Bersani si commuove. Accade a diMartedì, dove la cantante, reduce dal Festival di Sanremo, è stata ospite per una insolita intervista a sfondo politico. Dopo l’omaggio alla Resistenza, Tosca si è professata apertamente a favore delle Sardine, il movimento che ha fatto proprio l’inno partigiano nelle tante manifestazioni di piazza.

“Ogni volta che c’è un movimento – ha detto la cantante – che vuol cambiare e sradicare delle convinzioni o fare una rivoluzione, questa canzone diventa una coperta importante, perché essa ha una storia. Le sardine – ha aggiunto – hanno fatto una rivoluzione gentile”. 

Tosca ha quindi ricordato le origini di Bella Ciao: “Bella Ciao è una canzone Yddish, l’ha scritta un musicista ebreo di Odessa, poi c’è stata la diaspora e andò in America, dove ha incontrato dei migranti italiani, che ci misero sopra le parole che hanno rappresentato la Resistenza e i partigiani. Ma le radici della canzone sono appunto più profonde, ha dietro di sé appunto la diaspora di chi è dovuto scappare. Quindi ancestralmente questa canzone parla e protegge”.

Rispondendo alle domande di Giovanni Floris, Tosca non teme di schierarsi e definirsi una donna di sinistra e anzi prende con fastidio le distanze da chi esita ad esporre la propria appartenenza politica: “La pancia del Paese è molto arrabbiata, perché ogni volta spera e ripone la sua fiducia in uomini politici che gli risolvano i problemi, e puntualmente questa cosa viene disattesa o vengono allungati i tempi. Questo genera naturalmente delusione e rabbia. Io parlo da donna del popolo. Mi fa infuriare quando sento la gente dire ‘Io non sono di niente, non sono di destra né di sinistra’, non è possibile perché questo significa dare uno schiaffo in faccia ai padri della Costituzione, che ci hanno regalato la democrazia. Ogni cittadino ha il diritto ma anche il dovere di scegliere la propria bandiera e di come comportarsi per la collettività. Non è un segreto che io sono di sinistra, si sa e si può dire”.

Fonte: diMartedì

 

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