Il video dei due studenti presi a calci e pugni a Firenze davanti al loro liceo, il Michelangiolo, da un gruppo di sei giovani poi identificati dalla Digos come appartenenti al movimento giovanile di destra Azione studentesca. Gruppo che appartiene al partito di Fratelli d’Italia a cui anche la stessa premier Giorgia Meloni, intorno al 1996 ne ha fatto parte.
Gli aggressori degli studenti presi a caldi e pugni sono tre minorenni e tre maggiorenni, tutti estranei alla scuola. “Un’aggressione squadrista intollerabile”, l’ha definita il sindaco Dario Nardella tra i primi a commentare quanto accaduto sabato mattina in via della Colonna, di fronte allo storico liceo fiorentino, prima dell’inizio delle lezioni, sotto gli occhi impauriti e increduli degli altri studenti. Dagli accertamenti della polizia arrivata poco dopo sul posto, all’origine di tutto ci sarebbe stato un volantinaggio dei giovani di Azione studentesca. Ne è scaturito un alterco con alcuni studenti del Collettivo di sinistra. Poi dalle parole si è passati alle mani. Tornando al video, quello che si vede chiaramente è l’aggressione che subisce uno dei giovani che viene colpito con calci anche mentre è a terra. A interrompere la violenza una docente che chiede di chiamare le forze dell’ordine. Poi il gruppo si allontana e nel video si sente uno dei ragazzi che urla “fascisti” al loro indirizzo.
Le immagini in cui si vedono gli studenti presi a calci e pugni sono state condannate dal centrosinistra. Italia Viva e il Pd annunciano interrogazioni sull’episodio. Fratoianni chiede che la premier condanni l’accaduto. Stessa cosa fanno Renzi e Letta che invitano la premier a pronunciare una condanna chiara. Il segretario Pd dice: “Se continua a tacere si fa complice”. Il leader di Azione aggiunge: “Dichiarano su qualsiasi cosa, da Peppa Pig ai rave, e ora nulla?”. Fratelli di Italia di Firenze, in una nota condanna la violenza ma chiede anche “chiarezza sull’episodio con la corretta ricostruzione dei fatti”. Mollicone di FdI parla di “rissa”. E annuncia anch’esso un “interrogazione al ministro Piantedosi per ricostruire i fatti tramite i video”
La preside Rita Gaeta ha raccontato: “Mi hanno spiegato che dei nostri studenti sono stati aggrediti. Sarebbero coinvolte persone estranee alla scuola. E l’insegnante è intervenuta vedendo cosa stava accadendo”. Da quanto spiegato dalla dirigente ad essere aggrediti due studenti che fanno parte del Collettivo di sinistra Sum del liceo. Sulla base del video e di alcune testimonianze la questura ricostruisce quando accaduto e identifica sei giovani coinvolti nell’aggressione ai due studenti del liceo Michelangiolo come “appartenenti ad Azione studentesca“. All’origine appunto il volantinaggio per il quale i sei, nati tra il 2002 e il 2007, potrebbero essere segnalati per il reato di manifestazione non preavvisata, e anche di lesioni personali qualora vi siano i presupposti come la querela da parte delle vittime, e di violenza privata. Tutto sarà all’attenzione dell’autorità giudiziaria a cui la polizia trasmetterà gli atti.
Alcune centinaia di studenti si sono riuniti la mattina di oggi davanti all’ingresso del liceo Michelangiolo di Firenze. Uno striscione con scritto “il 25 aprile scendi in piazza” è stato srotolato davanti all’ingresso mentre gli studenti, tutti per strada a bloccare il traffico, ripetevano lo slogan “Firenze è solo antifascista“. Un altro striscione è apparso davanti al liceo Castelnuovo, situato di fronte al Michelangiolo. Gli studenti sono poi entrati a scuola e si sono riuniti in assemblea.
La Digos chiamata nella scuola dalla dirigente scolastica conferma che l’aggressione è partita da Azione studentesca, gruppo vicino a Fratelli d’Italia. Il movimento ha sede a Casaggì, centro ricreativo culturale appartenuto prima ad Azione Giovani, il movimento giovanile dell’allora Alleanza Nazionale. E’ da qui che sarebbero partiti i sei picchiatori. Casaggì è un luogo da sempre finalizzato alla formazione giovanile della destra fiorentina oggi confluita in Fratelli d’Italia. E Azione studentesca, qui nei giorni scorsi ricordava le Foibe insieme al partito di Giorgia Meloni.
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