PARIGI – Grande partecipazione in Francia per la prima giornata di mobilitazione contro la proposta del governo socialista di introdurre il matrimonio e la possibilità di adozione per le coppie omosessuali.
Secondo le prime cifre delle forze dell’ordine, citate dall’agenzia France Presse, sarebbero infatti circa centomila i manifestanti scesi in piazza, di cui 70 mila nella sola Parigi. La protesta e’ stata indetta da numerosi gruppi e associazioni, molto diverse tra loro per collocazione politica e motivazioni: dall’associazione delle famiglie di Francia a quella dei ‘musulmani patrioti’, dal ‘collettivo per un’umanità sostenibile all’associazione pro-life ‘Alliance Vita’, fino ad alcuni gruppi di sinistra moderata che auspicavano un maggiore dibattito sul tema.
Obiettivo, spiegano alcuni rappresentanti ai media transalpini, non tanto contestare il diritto dei gay a stare insieme e ad avere alcune forme di riconoscimento (già possibili in Francia grazie ai ‘Pacs’, le unioni civili ufficializzate), ma piuttosto il fatto che si consenta loro di poter fondare una famiglia nel senso ‘classico’ e avere figli in adozione.
‘Proponiamo un approccio popolare, quali che siano le confessioni religiose o politiche, o l’orientamento sessuale. La nostra mossa concerne tutti quelli che sono coscienti dello sconvolgimento sociale che questa legge provochera’ ” spiega al sito del magazine Nouvel Observateur uno dei volti noti tra i promotori della protesta, l’attrice comica Frigide Barjot, famosa Oltralpe per i suoi sketch sulla vita di coppia e la routine matrimoniale. Nessuna intenzione, tiene a sottolineare, di ”rimettere in causa l’omosessualita’, che è un arricchimento” per la società, ma solo una volontà di rimarcare la differenza tra l’unione tra due persone dello stesso sesso e ”la figliazione uomo-donna-bambino”.
Posizioni ben diverse da quelle sostenute da un’altra ala dell’opposizione ai matrimoni gay, i cattolici estremisti, che saranno in piazza domani su iniziativa dell’associazione Civitas, salita agli onori della cronaca l’anno scorso per aver organizzato le colorite proteste (a base di lanci di uova e di olio per motore sugli spettatori in attesa) contro la piece ‘Sul concetto del volto nel figlio di Dio’ dell’italiano Romeo Castellucci, giudicata ”cristianofobica” e blasfema. Per loro, il nemico non e’ la legge proposta dal governo socialista ma l’omosessualita’, che ritengono ”contro natura” e potenzialmente in grado di minare alla base la società.
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