Tre dispersi sul Gasherbrum: 8000 m. a -50 gradi per la tempesta solare

ROMA – Le urla di gioia per aver raggiunto d’inverno la vetta del Gasherbrum I, sono rimaste soffocate nella gola dei due polacchi trionfatori: l’altro team, che seguiva 250 metri sotto di loro, è disperso. Sono in tre, si dispera di trovarli, magari assiderati ma vivi all’interno della piccola tenda, che dovrebbe ripararli dalla bufera di vento con raffiche di 75 km l’ora. Ma tre giorni a una temperatura di 50 gradi sottozero è proibitivo anche per i superman dell’alpinismo più spericolato. La tempesta solare che ha investito la terra nei giorni scorsi ha mandato in tilt ogni comunicazione Gps. Erano in vista della vetta, l’austriaco Gerfried Goeschl, lo svizzero Cedric Hahlen e il pakistano Nisar Hussain.

Tuttavia al campo base in cima al Gasherbrum, o Splendido Picco per i pakistani, o Hidden Peak (Vetta nascosta), Janusz Golab e Adam Bielecky hanno atteso invano l’arrivo dei compagni di scalata. Un video su Yotube da loro girato li immortala festanti: prima di loro nessuno aveva compiuto mai un’impresa del genere d’inverno su quella cima introvabile. Dal trionfo al dramma passa poco tempo. Sulle tracce dei dispersi si sono lanciati altri due polacchi, Darek Zalusky e Agnieszka Bielecka: al campo numero uno, a quota seimila metri si sono dovuti fermare. Aspettano un momento di tregua del maltempo per almeno avvistarli. Altri due alpinisti che seguivano la stessa rotta si sono fermati a 7200 metri. Alex Txicon, uno di loro, ha le dita dei piedi congelate.

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