Il video dell’uomo che scaglia un lavandino contro il vetro di un bar di Palermo come strumento di effrazione, si commenta da solo, un compendio di violenza gratuita e idiozia coltivata con cura. Il nostro genio del giorno segnala, però, come dire, un certo arretramento cognitivo nella sfera del crimine. Immaginiamo il suo stupore ebete nel vedere il lavandino fracassarsi in mille pezzi e la solida vetrata del bar Dante restarsene perfidamente intonsa, giusto una brutta crepa, quasi bocca piegata in beffardo ghigno, quello che si riserva all’imbecillità manifesta in azione. Non ci vorrà molto perché le immagini conducano al velleitario scassinatore, quando succederà sarà ragionevole per lui affidarsi alla clemenza della corte. Non ci sono più i ladri di una volta, signora mia!