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Gilet gialli a Bruxelles, scontri vicino le istituzioni Ue VIDEO. Sabato 1 dicembre nuovo corteo a Parigi

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Gilet gialli a Bruxelles, scontri con polizia vicino le istituzioni Ue

PARIGI  – Arriva fino al cuore dell’Europa, la rabbia dei gilet gialli, il movimento spontaneo di cittadini nato in Francia per contrastare l’aumento delle accise sulla benzina diesel voluto dal presidente Emmanuel Macron e in difesa del potere d’acquisto.

Dopo gli scontri di sabato a Parigi e alla vigilia di una nuova giornata di proteste, che avverrrà domani 1 dicembre sugli Champs-Elysées, la tensione infiamma Bruxelles, nel quadrante di Arts-Loi, a due passi dalle istituzioni europee, con un bilancio provvisorio di 74 fermi, tra cui almeno 3 arresti.

Uno è sospettato di detenzione illegale di armi, un altro di danni intenzionali ed un altro di detenzione di stupefacenti. Nel corso dei tafferugli era stato fermato per una trentina di minuti un giornalista francese, poi rilasciato.

Aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso dopo che due veicoli appartenenti alle forze dell’ordine sono stati incendiati. “Tutto il mio sostegno alle forze dell’ordine che garantiscono la nostra sicurezza e le nostre libertà”, ha scritto in un tweet il premier belga Charles Michel, garantendo che non ci sarà “impunità per le violenze inaccettabili a Bruxelles. I ladri e i saccheggiatori dovranno essere puniti”.

La protesta dei gilet gialli è degenerata nel primo pomeriggio di venerdì 30 ovembre, forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti – tra le 200 e le 300 persone – a ridosso del perimetro delle istituzioni federali dove è vietato ogni tipo di corteo, anche se una cinquantina di essi sono riusciti a spingersi fino al quartier generale della Commissione europea.

La portavoce della polizia Ilse Van de keere ha spiegato che la sicurezza ha risposto ai manifestanti che lanciavano petardi e pietre contro di loro. Di altro parere i partecipanti: “E’ la polizia che ha iniziato”, ha detto un dimostrante. Intanto, in Francia, si tramuta in fiasco l’incontro a Parigi tra il premier Edouard Philippe e una delegazione di gilets-jaunes, alla vigilia del blindatissimo ‘terzo atto’ della mobilitazione domani sui Campi Elisi. Solo due dei sei ‘portavoce’ attesi hanno partecipato all’incontro nella sede del governo.

Uno di loro, Jason Herbert, ha abbandonato Matignon perché non è stata accettata la richiesta di trasmettere la diretta streaming. “La porta del governo resta aperta”, ha detto il premier al termine della riunione con l’unico rappresentante dei gilets-jaunes rimasto dentro, mentre su Change.org supera un milione di firme la petizione ‘Pour une baisse des prix du carburant à la pompe’ lanciata dalla casacca gialla Priscilla Ludosky. Il ministro dell’Interno Christophe Castaner ha confermato che domani gli Champs-Elysées saranno chiusi al traffico, ma “aperti ai pedoni” con “controlli” all’ingresso.

Questa mattina, l’assessore alla sicurezza, Colombe Brossel, ha detto che i danni dovuti agli incidenti lo scorso fine settimana sull’avenue parigina ammontano a “oltre un milione di euro”. Tensioni oggi anche nell’isola francese di La Réunion: la ministra Annick Girardin è stata portata via dalla security dinanzi a una folla di gilets-jaunes che l’hanno accolta al grido di ‘Macron démission!’. A solidarizzare con il movimento anche i tanti studenti francesi oggi in sciopero contro la riforma dell’Istruzione. A seguire un video mostra la protesta dei gillet gialli a Bruxelles e la polizia che risponde con gli idranti. 

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