YOUTUBE Arkady Babchenko, il giornalista "ucciso a Kiev", è vivo. La sorpresa in conferenza stampa YOUTUBE Arkady Babchenko, il giornalista "ucciso a Kiev", è vivo. La sorpresa in conferenza stampa

YOUTUBE Arkady Babchenko, il giornalista “ucciso a Kiev”, è vivo. La sorpresa in conferenza stampa

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YOUTUBE Arkady Babchenko, il giornalista “ucciso a Kiev”, è vivo. La sorpresa in conferenza stampa

KIEV – In un video il momento in cui i giornalisti esplodono in grida di felicità all’arrivo del collega Arkady Babchenko [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play], 41enne giornalista anti-Putin dato per morto e apparso improvvisamente vivo e illeso in una conferenza stampa a Kiev.

Alla notizia che l’uccisione annunciata dalle autorità ucraine era stata una messa in scena pianificata per sventare l’assassinio, alcuni giornalisti sono scoppiati in lacrime, altri si sono seduti attoniti in silenzio.
Babchenko, si è scusato la moglie, gli amici e la famiglia e dopo la conferenza stampa decine di giornalisti si sono riuniti nella piazza centrale di Kiev ridendo, abbracciandosi, brindando con lo spumante per festeggiare la “resurrezione” del giornalista russo.

Martedì scorso, Kiev e la polizia nazionale avevano riferito che Babchenko, un forte critico del Cremlino, era stato colpito più volte nel retro del suo condominio e trovato sanguinante dalla moglie. Hanno anche pubblicato una foto che mostra il corpo crivellato dai proiettili, scrive il Daily Mail.
Kiev aveva accusato la “macchina totalitaria” russa ma il Cremlino aveva negato. Mosca ora sostiene che l’Ucraina ha usato Babchenko come strumento di propaganda. Le due nazioni sono entrate in conflitto in seguito all’invasione di Vladimir Putin della penisola di Crimea nel 2014.
Nel corso della conferenza stampa, Vassilij Gritsak, capo dei Servizi segreti ucraini (Sbu), ha detto che due mesi fa l’Sbu era venuto a conoscenza del piano per uccidere Babchenko, commissionato al prezzo di 40mila dollari a un cittadino ucraino reclutato e pagato dal servizio di sicurezza russa.
L’ucraino, di cui non è noto il nome, a sua volta avrebbe assunto come sicario un conoscente ed entrambi sono stati arrestati. Gritsak non ha rivelato come l’Sbu sia stato in grado di tracciare la catena di eventi dei due ucraini né come avrebbero potuto dimostrare che i russi fossero responsabili del pagamento.
Un ministro ucraino ha paragonato l’operazione a un complotto di Sherlock Holmes, in cui il famoso detective ne “Il problema finale” inscena la sua morte, per poi tornare nel successivo romanzo.

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