Martedì scorso, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha esposto le linee programmatiche del suo ministero durante un’audizione alle commissioni Cultura di Camera e Senato, nella Sala del Mappamondo alla Camera.
Il discorso del ministro nominato il 6 settembre al posto del dimissionario Gennaro Sangiuliano, è stato molto commentato. Giuli ha usato molte citazioni filosofiche e letterarie alte ed è stato estremamente criptico: il ministro ha parlato di “apocalittismo difensivo” e di “infosfera globale” e molti, sui social network hanno paragonato le sue parole alla famosa “supercazzola”, il discorso senza senso reso celebre dal personaggio interpretato da Ugo Tognazzi nel film Amici miei. Sul piano politico, a commentare parlando di “supercazzola” è stato M5s.
Renzi-Giuli, il senatore cita il conte Mascetti
Dopo il discorso, Alessandro Giuli si è presentato al Senato. Qui c’è stato un battibecco con Matteo Renzi avvenuto in occasione del question time, quando il leader di Italia Viva ha posto una domanda sulla gestione di Ales, una società del dicastero di Giuli guidata da Fabio Tagliaferri, nomina molto contestata da quano è stata resa pubblica.
“Sangiuliano ha scelto per la guida di Ales uno con un curriculum impresentabile e ridicolo”, non avendo “alcuna esperienza manageriale”, ha detto Renzi. “Allora la domanda è: questa nomina è stata fatta sulla base di una valutazione di merito o in nome dell’amichettismo, come io penso? – ha proseguito -. Siccome lei sta facendo un repulisti, come leggo, la domanda è se non vuole fare pulizia pure di Taglieferri”.
Renzi ha poi citato il discorso programmatico del ministro, sottolineando di averci visto citazioni di “Monicelli e del Conte Mascetti”, riferendosi alla famosa “supercazzola” del film Amici miei. “Che ci azzecca Hegel e la rivoluzione dell’infosfera globale con un Ncc di Frosinone alla guida di un’azienda culturale?”, ha chiesto.
“Prometto che adeguerò il mio eloquio alle capacità cognitive di Renzi”
“Prometto che farò del mio meglio per adeguare il mio eloquio alle capacità cognitive del senatore Renzi – ha replicato Giuli -. Ales ha sempre seguito per il reclutamento procedure di valutazione comparativa imparziali e trasparenti in conformità con la legge. Da quanto risulta a questo ministero le assunzioni sotto la presidenza Tagliaferri non hanno suscitato reclami o impugnative”.
“Da parte nostra – ha aggiunto – si conferma la regolarità e il ruolo professionale di Tagliaferri, che vanta un’indiscussa esperienza manageriale. Ho l’impressione che questa polemica abbia la natura di un noioso pourparler”. “Ne approfitto per confermare la mia stima nei confronti di Antonella Manzione – ha aggiunto il ministro -, scelta per l’ufficio affari legislativi dall’allora premier Renzi, che mi lusingai di difendere in pubblico dall’accusa di aver trasformato Palazzo Chigi in un comitato di affari paesano”.
“Mi dispiace di averla vista tremare, abbiamo visto tremare la sua mano e la sua voce – ha risposto Renzi -. Al di là delle battute sulle capacità cognitive senz’altro limitate del sottoscritto, ma comunque in grado di farmi conseguire una laurea in tempi decenti cosa che mi auguro accada anche a lei, il punto centrale è che lei non ha risposto alle domande su Ales”.
“Il gossip non mi interessa. Mi interessa sapere chi è stato assunto e come e chi ha preso i soldi, che sono soldi pubblici. Se voi entro una settimana rispondete, bene. Altrimenti procediamo in sedi istituzionali altre”.
Renzi se la prende anche con La Russa
Durante il question time anche un botta e risposta tra Renzi e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che quando il senatore ha detto che Giuli tremava ha precisato: “Non l’ho vista questa cosa. La pregherei di essere corretto”. Da qui la risposta risentita del leader di Iv. “Signor presidente, faccia l’arbitro, non faccia il supporter – ha detto Renzi -. Si limiti a tifare l’Inter. Fratelli d’Italia la tifa in un’altra sede. Anche lei stia al suo posto, la ringrazio”.