A Newark, nel New Jersey, gli agenti statunitensi dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) hanno fatto irruzione in un grossista di pesce e hanno arrestato alcuni immigrati senza documenti. Durante il raid avvenuto giovedì sera, è stato fermato e portato via anche un cittadino americano, poi rilasciato. Si trattava di un militare veterano.
Il luogo scelto dall’ICE non è casuale: Newark, come altre città americane a guida democratica, viene definita “città santuario”, ossia una città che protegge gli immigrati irregolari dando loro asilo.
Il sindaco Ras Baraka ha dichiarato che l’ICE ha effettuato il raid senza un mandato e che il veterano militare arrestato “ha subito l’umiliazione di vedere messa in discussione la legittimità della sua documentazione militare”. Baraka ha aggiunto che il raid è stato una “semplice violazione” del Quarto Emendamento.
“Newark non resterà a guardare mentre le persone vengono illegalmente terrorizzate”, ha affermato Baraka in una conferenza stampa. Che ha poi aggiunto: “Siamo pronti e disposti a difendere e proteggere i diritti civili e umani”.
Gli agenti statunitensi dell’Immigration and Customs Enforcement, subito dopo l’insediamento di Trump, sono stati autorizzati a compiere arresti anche nelle chiese e nelle scuole. La nuova amministrazione Usa ha revocato una direttiva voluta da Biden che vietava gli arresti in aree cosiddette “sensibili”.
Un portavoce dell’ICE ha dichiarato che i suoi agenti “potrebbero incontrare cittadini statunitensi mentre conducono lavori sul campo e potrebbero richiedere l’identificazione per stabilire l’identità di un individuo”. Proprio quello che è avvenuto a Newark.