Teheran ha consegnato alle Forze armate della Rivoluzione islamica mille nuovi droni con tecnologia stealth. Si tratta di piccoli velivoli senza pilota che hanno un raggio record di duemila chilometri.
Ora ci si chiede chi utilizzerà questi droni. In primis l’esercito iraniano. Ma ad aver paura sono anche i servizi segreti ucraini che temono che possano essere usati contro di loro dalla Russia grande alleata dell’Iran.
L’Iran, malgrado le sanzioni occidentali, riesce a sviluppare e produrre questo tipo di armi che hanno una portata di oltre duemila chilometri. Il vice comandante dell’aeronautica iraniana, sabato scorso, durante la presentazione ha dichiarato: “Abbiamo a nostra disposizione un’arma che non è stata ancora utilizzata e il nemico non è a conoscenza della sua esistenza. Alcune di queste armi saranno testate nell’ambito delle esercitazioni che stiamo conducendo in questi giorni”.
Tasnim, l’agenzia di stampa ufficiale iraniana, ha spiegato che i droni saranno consegnati a breve nelle basi presenti sul territorio iraniano e che sono in grado di distruggere anche fortificazioni nemiche. L’agenzia ha poi fornito una serie di caratteristiche tecniche legate a questi droni, tra cui un elevato potere distruttivo e la capacità di “attraversare strati di difesa con una bassa sezione d’urto radar e il volo autonomo”. Ora l’Iran potrà monitorare meglio i suoi confini e “affrontare obiettivi lontani”, ha scritto ancora l’agenzia. Le diplomazie occidentali si sono dette preoccupate dopo la diffusione della notizie, pur sapendo che queste informazioni tecniche devono essere verificate.