
Il video della segretaria Usa Noem davanti alla maxi prigione di El Salvador: "Ecco la fine dei terroristi" (foto da video) - Blitz quotidiano
L’amministrazione Trump continua a puntare i riflettori sulle deportazioni dei migranti irregolari con una strategia mediatica sempre più incisiva. La segretaria alla Sicurezza interna Kristi Noem ha pubblicato un video sui social in cui appare all’interno di una gigantesca prigione in El Salvador. Durante la registrazione, Noem ha ringraziato apertamente il governo salvadoregno e il presidente Nayib Bukele per aver incarcerato coloro che definisce “terroristi responsabili di violenze negli Stati Uniti”.
Il messaggio lanciato è inequivocabile: “Il presidente Trump e io abbiamo un messaggio chiaro per i criminali clandestini: andate via ora”, ha dichiarato la segretaria. Il riferimento è diretto ai 238 venezuelani sospettati di far parte di una gang criminale e deportati in El Salvador in condizioni draconiane: incatenati, rasati e costretti a camminare piegati a 90 gradi, come mostrano i video diffusi dalla Casa Bianca.
Le immagini scioccanti della prigione
Mentre Noem ha parlato di fronte alla telecamera del suo cellulare, sullo sfondo appare una scena emblematica della dura politica anti-immigrazione dell’amministrazione Trump. Dietro di lei, una cella sovraffollata ospita decine di detenuti a torso nudo, tatuati con i simboli delle temute gang MS-13 e 18th Street. “Voglio che tutti sappiano che se venite illegalmente nel nostro Paese, questa è una delle conseguenze che potreste affrontare”, ha detto nel video, ribadendo il pugno di ferro verso i migranti irregolari.
Queste immagini si inseriscono in una campagna propagandistica che mira a scoraggiare l’immigrazione clandestina, mostrando apertamente le condizioni estreme in cui vengono detenuti i deportati. La prigione salvadoregna, il Terrorism Confinement Centre (Cecot), è stata costruita per ospitare i membri delle gang criminali ed è diventata simbolo della repressione voluta da Bukele nel suo Paese.
Lo scontro con la giustizia americana
Nonostante la messa in scena mediatica orchestrata da Noem, la strategia di Trump sulle deportazioni incontra un ostacolo significativo nei tribunali statunitensi. Proprio il giorno prima della diffusione del video, una Corte federale ha confermato la sospensione dell’applicazione dell’Alien Enemies Act del 1798, il provvedimento invocato dall’ex presidente per giustificare l’espulsione dei migranti venezuelani in El Salvador.