ROMA – A 35 anni dalla morte un film su Jesse Owens, uno dei più grandi atleti della storia. La pellicola si intitola ”Race” ed esce il 19 febbraio negli Stati Uniti. Basato sui racconti della figlia Marlene, il lungometraggio promette di smentire alcune ”bugie” sulla sua vita: ad esempio, non è vero che Adolf Hitler non volle stringergli la mano. L’atleta, vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936, sarebbe, invece, stato evitato dall’allora presidente Usa Franklin Delano Roosevelt.
”Race” sarebbe fedele alla tesi che Jesse Owens raccontò. Si è sempre creduto che Hitler indispettito per la vittoria nel lungo contro il migliore atleta tedesco del tempo, Luz Long, se ne sia andato dallo stadio senza degnare di uno sguardo il vincitore.
”In realtà, mio padre non si è mai sentito snobbato da Hitler. In retrospettiva, mio padre fu profondamente ferito dal fatto che Franklin Delano Roosevelt, il presidente americano dell’epoca, non l’avesse ricevuto alla Casa Bianca”, ha affermato la figlia.
Come scrive il Corriere della Sera, Owens, infatti,
si vide cancellare – e mai più riprogrammare – un appuntamento da Roosevelt, impegnato nelle elezioni presidenziali del ‘36 e preoccupato della reazione che avrebbero avuto gli Stati del Sud.
”Race”, come scrive il The Times, è un film che metterà a dura prova l’idea che gli Usa si sono fatti di Jesse Owens.