Kim Jong-Un in corea del Nord è già un mito: il video che lo elogia

PYONGYANG (COREA DEL NORD) – Kim Jong-Un emerge da un carro armato. Kim Jong-Un a cavallo. Kim Jong-Un con i generali. Kim Jong-Un imbraccia le armi. Un ”genio dei geni” in campo militare. Così veniva celebrato ieri 8 gennaio il nuovo leader nordcoreano, figlio del defunto Kim Jong-Il, nel giorno del suo compleanno – è  nato in un anno non precisato – con un documentario trasmesso dalla tv di stato che ne esalta le qualità di condottiero.

E’ la macchina della propaganda in piena attività: se è vero che la morte del ‘caro leader’ lo scorso 17 dicembre per un attacco cardiaco, stando a quello che si sa, è stato un evento inatteso quanto ‘sofferto’ con un intero popolo ritratto in lacrime, disperato, Pyongyang ha subito dato il via alla costruzione del culto della personalità per il ‘grande successore’.

Così in tv appare il ‘genio militare’, di età indefinita e quindi -almeno per ora- immortale (ma dovrebbe avere tra i 28 e i 30 anni). E sebbene non ve ne fosse mai stata traccia prima, il documentario sottolinea la sua eccellente preparazione militare: è pronto a comandare il suo esercito da un milione e 200mila soldati, uno dei più grandi del mondo e soprattutto fondamentale per il mantenimento del potere.

“Il rispettato compagno Kim Jong-Un è perfettamente istruito su tutte le strategie militari e dimostra eccellenti qualità di capo militare”. Precocissimo, poi, si ‘rivela’ inoltre nel film, la sua prima tesi in strategia militare l’ha scritta all’età di 16 anni (del resto a 3 anni sapeva già guidare…), dorme solo due o tre ore per notte e spesso digiuna per poter studiare.

Non è chiaro quando e dove siano state girate le immagini di Kim Jong-Un, ma certo sono efficaci: il documentario si apre con il giovane a cavallo, al galoppo sulla neve anche, proprio come veniva ritratto suo padre in molti dei murales disseminati nel Paese. Lo si vede poi che scruta l’orizzonte, affiancato dai suoi generali, in un ‘classico’ nell’iconografia da leader supremo. E, ancora, con i militari cammina, parla, sorride, a differenza di quanto usava fare il ‘caro leader’ che invece manteneva sempre una postura austera e più solenne anche con i suoi uomini in uniforme.

Non è l’unica differenza che emerge rispetto al padre defunto: Kim Jong-Il aveva concesso rarissime apparizioni pubbliche dopo la morte del suo di padre cui successe, il presidente e fondatore della Corea del Nord Kim-Il sung, e quando ciò accadeva l’espressione del volto era contrita, in segno di lutto si diceva. Altri tempi anche a Pyongyang.

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