
La chicca del giorno, "Abbiamo creato il primo computer che integra neuroni umani con componenti elettronici" - Blitz Quotidiano
La tecnologia avanza con irriducibile velocità , attraverso sperimentazioni il cui principale obiettivo, naturalmente preposto a una conoscenza e a uno sviluppo sempre maggiori, è quello di assottigliare le estremità della materia che ci circonda, riducendone i confini e talvolta integrarli. Biologia e informatica, in questo caso, trovano un punto di contatto determinante nella realizzazione di un computer all’avanguardia, quello elaborato dalla Cortical Labs, azienda biotech australiana. La caratteristica fondamentale di questo computer è l’integrazione ibrida tra neuroni umani, coltivati in laboratorio, con i tradizionali componenti elettronici.
CL1, il biocomputer della Cortical Labs
Tra le diverse presentazioni proposte al Mobile World Congress di Barcellona, tra schermi pieghevoli, smartphone sempre più sottili, applicazioni IA ovunque e soluzioni di rete automatizzate, la Cortical Labs ha esposto al pubblico un particolare tipo di computer, il CL1, che l’azienda stessa descrive come il primo computer biologico programmabile al mondo.
Di che si tratta? Come detto, la sua principale caratteristica, tra l’avanguardismo puro e il rivoluzionario, è quella di unire la tecnologia tradizionale a una rete neurale naturale, quella umana. I neuroni utilizzati, in seguito combinati con hardware in silicio, vengono coltivati in laboratorio e provengono da campioni di sangue, trasformati poi in cellule staminali. L’idea alla base è quella di un biocomputer all’interno del quale i neuroni, stimolati da impulsi elettrici, riescono a elaborare informazioni, registrate e poi analizzate dal sistema, alla stessa maniera di un cervello umano. Apprendimento e adattamento, dunque, esattamente quello che accade in natura. Data l’intrinseca complessità , non c’è dunque da stupirsi nel leggere il cartellino del prezzo: i primi modelli di CL1 saranno disponibili entro giugno 2025, prodotti su ordinazione sborsando una cifra pari a 35mila dollari.
Intelligenza biologica
Allo stato attuale, quello embrionale della sperimentazione, gli scienziati della Cortical Labs sono riusciti a insegnare ai neuroni a giocare a Pong: “I neuroni sono stati collegati a un computer e hanno gradualmente imparato a percepire la posizione della pallina elettronica del gioco e a controllare una racchetta virtuale”, afferma l’azienda. Ci si aspetta che l’azienda riesca a perfezionare CL1, evolvendone le attività , al momento basilari, permettendo così al computer di districarsi tra i processi più complessi. Gli scienziati dichiarano: “La nostra missione è trasformare il mondo attraverso l’informatica umana“.
Al di là delle questioni etiche, le quali dovrebbero da questo momento inserirsi in un quadro di regolamentazioni ben precise e urgenti, il computer della Cortical Labs fa un passo decisivo in avanti verso la comprensione e l’applicazione dell’intelligenza biologica. Al momento questa tecnologia è ancora distante da quella artificiale, già integrata con evidenti inciampi nella vita quotidiana.