Una società con sede a Pechino, la Space Transportation, sta testando un jet supersonico. Nei piani dell’azienda questo jet dovrebbe raggiungere una velocità doppia rispetto al Concorde, ritirato nel 2003. Potrebbe perfino arrivare a una velocità tre volte superiore a quella del cosiddetto “figlio del Concorde”, progettato dalla NASA. Gli ingegneri del jet supersonico cinese prevedono che potrebbe effettuare il primo volo entro il 2027.
Space Transportation, un jet supersonico senza precedenti
Dopo la nuova arma a microonde ispirata alla Morte Nera di Star Wars, progettata per rilanciare la tecnologia delle armi laser, la Cina sta lavorando a un altro ambizioso progetto. Tramite la Space Transportation, infatti, è in fase di test un jet supersonico senza precedenti.
Come riportato dal South China Morning Post, questo jet ha raggiunto Mach 4 o 4.900 km orari, ovvero quattro volte la velocità del suono, a un’altitudine di oltre 65mila piedi. Si fa riferimento a una velocità eccezionale, doppia rispetto a quella massima raggiunta dal Concorde e tre volte superiore a quella del “figlio del Concorde” della NASA.
Space Transportation, tramite una nota, ha dichiarato: “Questo motore ha un significativo potenziale commerciale nel campo del volo ad alta velocità in ambienti vicini allo spazio”.
Londra-New York in meno di 2 ore
Questo jet supersonico, denominato Yunxing, potrebbe arrivare a trasportare diversi passeggeri in un viaggio da Londa a New York effettuato in meno di 2 ore. L’obiettivo di Space Transportation è di preparare il velivolo per il suo primo volo entro il 2027 e di effettuare il primo volo commerciale ad alta velocità entro il 2030. Come spiega l’azienda, i passeggeri dello Yunxing saranno abbastanza in alto da vedere la curvatura della Terra, dove l’orizzonte si presenta come una curva anziché una linea retta.
Tramite diverse immagini promozionali, inoltre, viene suggerita una progettazione tanto elegante quanto futuristica, caratterizzata da materiali compositi leggeri ad alta resistenza, pensati per resistere al riscaldamento aerodinamico estremo durante il volo.