Il capo di stato maggiore dell’Esercito italiano, Carmine Masiello, ha utilizzato il termine “guerra” durante un discorso in cui si parlava del cambiamento del contesto geopolitico. Il generale ha rotto quindi un tabù e ha usato un termine che per anni non si era più utilizzato, essendo stato sostituito da frasi come “missioni di pace” e “operazioni internazionali”.
Masiello ha usato la parola “guerra” durante un discorso tenuto ad ottobre, in occasione dell’apertura dell’anno accademico della scuola ufficiali dell’Esercito a Torino. Il video è però diventato virale solo ora. A quell’evento, il generale ha detto che “i nostri uomini in Libano non vogliono la guerra. Sono nei bunker, sono i primi a volere la pace. Ma sono pronti a fare la guerra. E per questo motivo, sto valutando il ritornare a chiamare il corso di Stato maggiore con il nome che aveva una volta: scuola di guerra“.
Le parole di Masiello hanno suscitato critiche e preoccupazione tanto che sabato è arrivata anche una precisazione del ministro della Difesa Guido Crosetto: “Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha parlato usando parole crude, dure ma vere. Ha parlato della necessità di prepararsi a qualunque evenienza, proprio per poter evitare che arrivi la peggiore”.
“Le forze armate devono prepararsi a ogni possibile scenario”
“Le forze armate – ha aggiunto – hanno la responsabilità della difesa di una nazione, dei suoi confini e delle sue istituzioni. Per questo motivo devono prepararsi ad ogni possibile scenario. Anche ai peggiori. Lo ha voluto ricordare alle persone che hanno deciso di servire in armi la loro nazione perché è giusto non nascondere la difficoltà dei tempi nei quali viviamo (…). Mi spiace se questo urta la sensibilità di alcune persone ma la Difesa deve occuparsi di difendere l’Italia, gli italiani, le istituzioni, da ogni possibile minaccia”.