“La Partita”: Prandelli ct dei detenuti di Monza

Cesare Prandelli a teatro con i detenuti di Monza (LaPresse)

MONZA –   La Partita” , lo spettacolo ideato da Gianfelice Facchettifiglio del mitico Giacinto, è stato recitato sul palcoscenico del Teatro Villoresi di Monza.

La storia è tratta dal libro di Stefano Ferrio, romanzo che racconta di una partita interrotta a causa di un pallone perduto nei campi e ripresa la bellezza di trent’anni dopo tra gli “sgangherati” della squadra di quartiere denominata “Inghilterra” e gli “sbruffoni” del “Bar Fantasia”, abituati a vincere sul campo e nella vita.

Molti attori d’eccezione. Il  ct della Nazionale Italiana Cesare Prandelli,  ha recitato la parte del mister dell’”Inghilterra” caricando i suoi ragazzi con uno splendido discorso motivazionale, e diversi calciatori del Monza, che hanno incarnato il ruolo dei giocatori del Bar Fantasia.

Applauditissimi i detenuti del carcere di Monza, che per la prima volta nella loro vita hanno recitato fuori dalla prigione, dove Gianfelice Facchetti svolge una attività di educatore.

“Lo spettacolo è stato il risultato di oltre tre mesi di lavoro per questi ragazzi – ha spiegato Facchetti – Purtroppo la burocrazia ci ha impedito di avere sul palco tutti i detenuti con i quali abbiamo provato in questi mesi. Un ringraziamento doveroso alla direttrice della Casa Circondariale di Monza che ci ha permesso di portare lo spettacolo nel centro di Monza, agli agenti che ci hanno seguito fisicamente e moralmente in questa avventura, al C.T. Prandelli e al Monza, che quest’anno festeggia cento anni di storia”.

“Cosa vorrei da Babbo Natale? Lo ripetiamo da anni. Abbassare i toni, non prendersi troppo sul serio, usare l’ironia e non la violenza”. Così il commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli.

I dirigenti, continua il mister azzurro, “pensano che alzando i toni si possa giustificare una sconfitta, ma non è così”. Il ct commenta anche il dilagare della violenza tra i giovani calciatori:

“Penso che la responsabilità sia dei genitori, non dei ragazzi”, così Prandelli, secondo cui i giovani “hanno perso il sano desiderio di giocare la partita e basta. Forse hanno già aspettative e pressioni in casa. In ogni partita – aggiunge – devono mostrare di essere bravi”.

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