L’afroamericano ucciso come George Floyd dalla security di un hotel VIDEO

Il tragico incidente che ha coinvolto Dvontaye Mitchell ha sollevato gravi preoccupazioni e paragoni con la morte di George Floyd, un evento che ha catalizzato un movimento globale contro la brutalità della polizia americana e il razzismo sistemico. Nel caso di Mitchell, l’intervento delle guardie di sicurezza dell’hotel Hyatt Regency di Milwaukee, culminato con l’uomo privo di conoscenza e successivamente dichiarato morto, ha destato indignazione e richieste di giustizia.

Cosa è successo

Mitchell, 43 anni, è stato fermato dalle guardie di sicurezza dell’hotel, apparentemente anche loro afroamericane, per essere entrato nel bagno delle donne. Durante l’intervento, una delle guardie ha premuto il ginocchio sul collo di Mitchell. L’uomo è stato trovato privo di conoscenza all’arrivo della polizia e nonostante i tentativi di rianimazione, è stato dichiarato morto. Il medico legale ha stabilito che la morte è avvenuta per omicidio. La famiglia di Mitchell, assistita dall’avvocato per i diritti civili Ben Crump, ha paragonato l’incidente alla morte di George Floyd. Hanno richiesto che Aimbridge Hospitality, l’azienda che gestisce l’Hyatt Regency Milwaukee, rilasci i filmati delle telecamere di sicurezza. Le guardie coinvolte sono state sospese mentre si attendono ulteriori indagini.

Le reazioni

Il confronto con il caso di George Floyd evidenzia una preoccupazione continua per le tecniche di immobilizzazione usate dalle forze dell’ordine e dal personale di sicurezza, soprattutto nei confronti degli afroamericani. L’incidente avviene mentre la città di Milwaukee si prepara per la convention repubblicana, attirando ulteriore attenzione mediatica e politica.

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Filippo Limoncelli