Scoppia il sexgate nei palazzi dell’Autorità nazionale palestinese a Ramallah. E insieme scoppia anche il caso politico.
Un ex pezzo grosso dei servizi segreti ha accusato un ministro, alcuni stretti collaboratori e un figlio di Abu Mazen di appropriarsi di ingenti somme di denaro, compresa parte delle donazioni internazionali, mentre il braccio destro del presidente sarebbe apparso in alcuni video a sfondo sessuale.
ll video compromettente investe il capo di gabinetto di Abu Mazen e numero 2 dell’Anp, Rafik Al Husseini, che compare nudo nella sede della presidenza e in procinto di avere rapporti sessuali con una donna che gli chiede lavoro.
In una intervista all’emittente israeliana “Canal 10” l’ex ufficiale ha minacciato di rivelare prossimamente nuovi particolari che inguaierebbero tutti i vertici dell’Anp.
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