ROMA – Luigi Di Maio, in Cina al grande Expo delle importazioni di Shanghai, per due volte storpia il nome del Segretario generale del Partito Comunista Cinese.
Per due volte, durante la sua visita di lunedì, al leader dei 5Stelle è scappato un “presidente Ping”. Presidente cinese che invece si chiama “Xi Jinping”.
La gaffe è avvenuta al China International Import Expo (Ciie) in corso a Shanghai, durante l’intervento in italiano al forum su commercio e innovazione del pomeriggio in cui ha annoverato, tra l’altro, il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni “a quota 100” nel “quadro dell’innovazione del Paese”, in cui lo Stato gioca un nuovo e importante ruolo nell’economia. Il ministro del Lavoro, davanti a una platea di diverse centinaia di persone tra premier, politici e due icone come Bill Gates e Jack Ma (fondatori di Microsoft e Alibaba) ha detto di aver ascoltato il discorso di apertura su globalizzazione, commerci globali e lotta al protezionismo di Xi Jinping, chiamato “il presidente Ping”. Il traduttore cinese ha corretto l’errore facendolo sparire. Nella conferenza stampa serale di Di Maio, a chiusura della missione in Cina, il lapsus è ricomparso: il presidente cinese è tornato a essere il “presidente Ping”.
Giggí ó fuoricorso, chiama “PING” il Presidente Cinese Xi Jinping!
Ma per quale ragione un cialtrone del genere deve rappresentare Italia?@luigidimaio @GiuseppeConteIT @matteosalvinimi @carlaruocco1 @PaolaTavernaM5S @DaniloToninelli @ManlioDSpic.twitter.com/7viPfe4T0Y— Franco Greco (@francoxgreco) 5 novembre 2018