Dopo Adele Gambaro, Paola Pinna rischia espulsione: “M5s è psicopolizia” (video)

M5s. Dopo Adele Gambaro, Paola Pinna a rischio espulsione per un'intervista
M5s. Dopo Adele Gambaro, Paola Pinna a rischio espulsione per un’intervista

ROMA –  Dopo il sì all’espulsione di Adele Gambaro, anche la deputata Paola Pinna è a rischio espulsione dal Movimento 5 stelle. La Pinna è “rea” di avere concesso un’intervista a La Stampa ed è stata denunciata dal deputato Andrea Colletti. La Pinna ha poi definito il clima  nel movimento da “psicopolizia” in un’intervista a PiazzaPulita e sembra che anche altri parlamentari 5 stelle pensano di abbandonare il movimento. I parlamentari ora sono divisi tra fedelissimi, pontieri e dissidenti e c’è chi tra questi ultimi parla di scissione inevitabile: “E’ ormai questione di poco, forse settimane”.

Alessandro Trocino scrive sul Corriere della Sera:

“Adele Gambaro, più che agnello sacrificale, sarà ricordata probabilmente per il coraggio con cui ha sfidato l’assemblea, dicendosi dispiaciuta, ma ribadendo le critiche e rifiutando un passo indietro. Intanto, una nuova richiesta di espulsione è sul banco dei parlamentari a 5 Stelle, firmata dal deputato Andrea Colletti: destinataria Paola Pinna, come sempre rea di intervista (alla Stampa ). E la Pinna anche ieri non si sottrae: «C’è un clima da psicopolizia. Se non sei d’accordo, dicono che è per i soldi o perché sei del Pd: ti delegittimano»”.

Gli scontri tra i parlamentari a 5 stelle vanno avanti, tra chi vorrebbe l’espulsione diretta e chi chiede alla Rete di decidere:

“Come quelli di Aris Prodani e Walter Rizzetto, contrari a questa espulsione, e dei molti che non hanno un’opinione loro e non la vogliono avere. Perché è la Rete che deve decidere, la Rete il tribunale ultimo, la Rete l’appiglio di parlamentari che non vogliono avere un proprio punto di vista. E se il codice di comportamento prevede che prima si esprimano i parlamentari e poi la Rete, Gianluca Rizzo porta alle estreme conseguenze il ragionamento, rimettendo al giudizio della Rete anche la propria opinione: «Per decidere aspetto il parere del mio meet up di Caltagirone. Faccio come dicono loro»”.

Manca però lo streaming della riunione di deputati e senatori del Movimento 5 stelle. Dopo lo streaming al Sento, la decisione ultima viene presa a porte chiuse per gli elettori a 5 stelle:

“«Non portiamo le nostre vergogne all’esterno», dice qualcuno. Cristian Iannuzzi scrive: «Niente streaming, la mia mozione non passa. Mi scuso con gli attivisti M5S». Si associano Walter Rizzetto e Francesco D’Uva. C’è chi lo streaming lo voleva per motivi opposti, a scopi esemplari: una gogna pubblica da esibire per la rabbia morbosa del pubblico. Serenella Fucksia, a proposito di eretici, posta la statua di Giordano Bruno: «Libertà di pensiero, che sia sovrana sempre come il popolo»”.

Espulsione o no, il clima tra i cittadini 5 stelle non è dei migliori, con Manlio Di Stefano che su Facebook parla di “miserabili” e cita Diego Cugia parlando della Pinna:

“«una laureata disoccupata che vive a Quartucciu, Cagliari, e che difende la Gambaro, una miracolata che si crede Che Guevara».

Ecco il video dell’intervista della Pinna che potrebbe costarle l’espulsione dal Movimento 5 stelle:

 

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