NEW YORK – Lui è una star del football dei college americani, lei una fidanzata tanto amata e morta di leucemia lo scorso settembre. Ma soprattutto una fidanzata virtuale, frutto di uno scherzo, così lui l’ha definito, che passa dal web. Manti Te’o ha avuto una relazione con Lenny Kekua, o almeno credeva di averla, perché la sua amata non è mai esistita.
Imbarazzato dalla vicenda, Te’o si è dichiarato vittima di “catfishing“, fenomeno molto diffuso di cui parla anche un documentario di Mtv del 2010 in cui qualcuno crea una identità virtuale e vive una vita parallela sul web. Identità che seduce uomini o donne inconsapevoli, o viene usata per eseguire truffe.
Nonostante Te’o si sia dichiarato una vittima, tra i media e la rete non tutti gli credono: come ha fatto il campione a non accorgersi che la ragazza di cui decantava le doti da tempo e di cui ha pianto la tragica morte non era mai esistita?
La storia è di quelle strappa lacrime: nonna e fidanzata morte in meno di 6 ore, lui scende in campo, gioca, porta la squadra alla vittoria e la dedica alle care estinte. Commovente, forse troppo. La dolce fidanzata Lennay era in realtà Ronaiah Tuiasosopo, che ha usato la foto di una sua amica, Diane O’Meara per il profilo Facebook di Lennay.
Dopo un momento di generale imbarazzo Te’o ha dichiarato che si è trattato di una truffa ai suoi danni, un inganno. Posizione difesa anche dalla squadra di Manti e dal suo allenatore Jack Swarbrick. Ma per i fan e la stampa è difficile dimenticare le bugie, di Manti e del padre Brian, che parlavano di come Lennay fosse stata a casa loro alle Hawaii e del bellissimo rapporto tra i due giovani.
Il dubbio, dopo tante bugie, è che Manti sapesse bene che Lennay non era reale e che inventare una relazione potesse avere ben altro scopo: celare una sua eventuale omosessualità, essendo di fede mormone e una star del football, oppure tenere a bada le sue fan.