BOLOGNA – E’ stato l’amico e collaboratore di Lucio Dalla Marco Alemanno, a leggere al termine delle celebrazioni dei funerali a San Petronio, il testo della canzone del cantautore bolognese ‘Le rondini’: una lettura commossa a cui l’artista ha fatto seguire un ricordo personale dell’amico e maestro scomparso, rapporto nato proprio nell’infanzia con un ricordo legato a quella tenerissima canzone che evoca la libertà delle rondini, e poi proseguito nel tempo con l’incontro artistico che avrebbe in qualche modo cambiato il percorso di entrambi. “Oggi insieme a voi posso dirgli grazie”, ha concluso con voce rotta dal pianto Alemanno che ha ripercorso il suo discorso quell’incontro con l’artista.
“Chi lo sapeva – ha detto Alemanno – che dopo qualche anno avrei incontrato lo stesso signore che si era inconsapevolmente insinuato nel mio immaginario ancora infantile eppure già manomesso dalla forza educativa dei suoi versi. E chi avrebbe immaginato – ha proseguito – che addirittura avrei finito per lavorarci insieme chiedendogli pure di eseguire dal vivo, per la prima volta, il brano che mi aveva fatto sognare così tanto, anche dopo negli anni. Invece è successo – ha spiegato – e da diverso tempo ormai, ho il piacere, l’onore e il privilegio di crescere a fianco di Lucio, il cantante, il musicista, il regista, ma soprattutto l’uomo eterno bambino a cui devo già tanto. Perché, nonostante tutto il tempo che è passato, io risento – ha detto ancora Alemanno riferendosi al testo della celebre canzone – ancora quel fischio lontano, torno a chiudere gli occhi e mi perdo di nuovo come tanto tempo fa’ nel mare e nel cielo dei sogni. Solo che oggi, a differenza di allora – ha concluso l’artista – conosco benissimo quel signore che canta ‘Le rondini’. Oggi posso spiegargli che cosa mi ha dato e continua a darmi, oggi insieme a voi posso dirgli grazie”.