Marco Triches, VIDEO del pompiere prima di morire a Quargnento: “Sognavo di aiutare la gente”

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2019 - 14:44| Aggiornato il 8 Novembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Marco Triches foto ansa

Marco Triches (foto Ansa)

ROMA – “Se domani non dovessi più tornare, racconta a tutti del mio amore esagerato per questa divisa. Racconta a tutti che ero riuscito a diventare ciò che sognavo da bambino”. Parlava così Marco Triches, uno dei tre vigili del fuoco morti nell’esplosione di una cascina a Quargnento nella notte tra lunedì 4 novembre e martedì 5.”Fare il vigile del fuoco vuol dire aiutare la gente e io sognavo di fare questo”, dice un in video (visibile in fondo all’articolo) registrato quando era alla Scuola di Formazione Operativa diffuso dai vigili del fuoco.

“No, io non mi sento un eroe – diceva il Vigile del fuoco -. Mi sento una persona che spera di avere l’opportunità di salvare della gente“. Parole “da brividi” quelle del pompiere morto come rimarcano su Instragram i vigili del fuoco rendendo nota l’intervista: “‘Se domani non dovessi più tornare racconta a tutti del mio amore esagerato per questa divisa”, dice ancora nel video Triches.

“Racconta di quanto ero felice di avere dei fratelli al posto di semplici colleghi. Racconta a tutti che ero e sarò per sempre… semplicemente… un vigile del fuoco”. “Il castello di manovra quando lo vedi è imponente”, aggiunge a proposito della ‘palestra’ dei vigili del fuoco. “Ti batte il cuore quando lo rivedi, poi ti abitui un po’, però l’impatto è forte…”, dice ancora, ricordando il giorno in cui gli è stato consegnato il tesserino.

“Un‘esperienza unica, un sogno quando te lo vedi tra le mani questo tesserino, che lo vedevi solo dai vigili permanenti del tuo Comando e speravi finalmente di averlo un giorno, quel tesserino. E adesso ce l’hai, è lì, è bello, è bello… Dopo aver fatto il ‘discontinuo’ e adesso di nuovo indossare questa divisa, la differenza non sta solo in quel baffettino che adesso non c’è più. E’ diverso, c’è una sorta di consapevolezza che prima non avevi”. Come per il castello di manovra, anche il passaggio in sirena di un camion dei vigili del fuoco “ha un sapore un po’ più dolce, ti fa sentire più dentro ai vigili del fuoco…”.

Per quanto riguarda le indagini, secondo il procuratore di Alessandra Enrico Cieri, “chi l’ha fatto, lo ha fatto per uccidere”. Cieri ha fatto il punto sulle indagini relative all’esplosione di Quargnento. “E’ chiaro che il gesto – aggiunge il magistrato – non si inquadra in ripicche di vicinato, ma è ben più grave“.

Cieri che coordina le indagini sull’esplosione ha aggiunto: “Stiamo lavorando su piste ad ampio spettro e ad oggi un movente significativo non c’è”. Il proprietario, Giovanni Vincenti, è stato ascoltato dagli inquirenti in quattro occasioni. L’uomo “ha fatto dei nomi, sui quali sono necessari accertamenti”, e ha parlato anche di “una situazione economica non florida, ma “anche questo aspetto va capito e verificato con riscontri di fatti oggettivi. Dissidi familiari? A noi risultano composti”. Quanto al fatto che la cascina fosse assicurata, il procuratore Cieri ha confermato che “un premio assicurativo esiste” ma ha risposto con un “no comment” alle domande dei giornalisti sulla cifra del premio e su quando l’assicurazione è stata stipulata.

Fonte: Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.