ROMA – la copertina di Ballarò, anche martedì 28 maggio è affidata come di consueto a Maurizio Crozza. Il comico genovese esordisce spiegando che della ” nostra politica oggi è come il meteo: nessuno ci capisce più una mazza”.
Crozza parla poi delle elezioni a Sindaco di Roma e si rivolge al sindaco uscente: “Alemanno dice che il derby abbia contribuito a distrarre le urne, si Gianni anche le i tuoi 5 anni hanno influito, Alemanno che cazzo dici…”
Crozza non risparmia anche Marino: “A San Giovanni c’era così poca gente che si è messo a parlare al cellulare per non sembrare un pazzo che parla solo”. E’ il turno poi, del Pd: rivolgendosi a Civati presente in studio, il comico spiega: “Occhio che state vincendo! Rischiate! Non sarebbe ora di chiamare Bersani?”. Il Pdl ha perso fino ad adesso in tutti i comuni, Berlusconi è abituato a vincere al secondo turno “Volevo dire al secondo grado”.
Poi ne ha anche sulla Lega e il suo scarso risultato alle elezioni:”E’ così grave che l’ha capita anche il trota!” dice imitando Bossi.
A questo punto Crozza parla del Movimento 5 Stelle: “Con questi risultati lo tsunami si è filo ridimensionato: è fra la secchiata e la perdita del lavandino”. Imitando Grillo parla di un “auto-vaffanculo day”. Poi, come spesso accade, Crozza tira fuori il pezzo grosso: l’imitazione di Ingroia “confinato” ad Aosta: “Infatti oggi non si chiamerà più Valle D’Aosta ma si chiamerà valle D’Aostica”.