Migranti, polizia greca spara lacrimogeni al confine: i bimbi rischiano di soffocare Migranti, polizia greca spara lacrimogeni al confine: i bimbi rischiano di soffocare

Migranti, polizia greca spara lacrimogeni al confine: i bimbi rischiano di soffocare

Migranti, polizia greca spara lacrimogeni al confine: i bimbi rischiano di soffocare
Grecia, polizia spara lacrimogeni sui migranti: bimbi rischiano di soffocare

ROMA – Si sono messi a sparare lacrimogeni contro i profughi. Così la polizia greca ha respinto i migranti che cercavano di passare il confine turco nella zona di Evros. Nella mischia, secondo i reporter che hanno immortalato le terribili immagini, c’erano anche bambini che hanno rischiato di soffocare.

Sono queste le ultime immagini drammatiche dell’ondata migratoria dalla Turchia, dopo che il presidente turco Erdogan ha dichiarato di non essere più disposto a fermare l’imponente flusso di richiedenti asilo verso l’Europa. Ieri, la prima vittima di questo nuovo esodo è stato un bambino, annegato tra le gelide acque del Mar Egeo, durante un disperato tentativo di sbarco a Lesbo.

Il piccolo era su un barcone ribaltatosi quando è stato avvicinato dalla guardia costiera greca, che ha tratto in salvo altre 46 persone. Il suo corpo è stato rinvenuto poco dopo. Intanto gli arrivi sulle isole si moltiplicano, almeno un migliaio finora, e anche alle frontiere terrestri con Grecia e Bulgaria continuano ad accalcarsi in condizioni disperate migliaia di persone: almeno 13 mila, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, 120 mila per la Turchia.

Se per la Grecia la Turchia si è trasformata in un Paese di “scafisti”, Ankara denuncia manovre dei guardacoste di Atene per “affondare” un barcone con bastoni e spari di avvertimento, dopo i lanci di lacrimogeni per respingere i migranti al confine terrestre. A Lesbo, dove restano drammatiche le condizioni nel campo per richiedenti asilo di Moria, la tensione cresce anche tra la popolazione locale. Il bilancio di diverse azioni di gruppi estremisti anti-migranti parla di insulti e aggressioni contro giornalisti e fotoreporter, urla contro il personale dell’Unhcr e sassi contro un pullman della polizia che hanno ferito un agente, oltre a tentativi di fermare gli sbarchi di gommoni con diversi bambini a bordo.

Intanto, da Ankara Erdogan continua a gettare benzina sul fuoco. “Pensavano che stessimo bluffando, ma quando abbiamo aperto le porte sono cominciate ad arrivare le telefonate”, ha detto il presidente turco parlando della sua decisione di lasciar passare i migranti verso l’Ue dopo l’uccisione di 34 suoi soldati in Siria. “Riconosciamo che la Turchia si trova in una situazione difficile riguardo ai profughi, ma quanto vediamo non può essere una soluzione”, ha replicato von der Leyen, mentre Angela Merkel ha definito “del tutto inaccettabile che il problema venga risolto a spese dei rifugiati”. Un muro contro muro in cui i migranti rischiano di restare schiacciati.

“Tutti gli Stati hanno il diritto di controllare le loro frontiere e gestire i movimenti irregolari, ma allo stesso tempo devono astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza”, sottolinea l’Unhcr, che deplora la decisione di Atene di sospendere per un mese le nuove richieste di asilo.

Fonte: Repubblica

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