Minneapolis, spunta nuovo video razzista in palestra. Uomo bianco chiama poliziotti contro un gruppo di neri Minneapolis, spunta nuovo video razzista in palestra. Uomo bianco chiama poliziotti contro un gruppo di neri

Minneapolis, spunta nuovo video razzista in palestra. Uomo bianco chiama poliziotti contro un gruppo di neri

MINNEAPOLIS – Un nuovo video di un incidente razzista rischia di incendiare ancor di più gli animi a Minneapolis. 

La città è stata messa a ferro e fuoco, con scontri e saccheggi, scoppiati in seguito alla morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni deceduto per soffocamento mentre la polizia lo teneva immobilizzato a terra con un ginocchio sul collo.

Nel nuovo filmato, girato in una sala pesi, si vede un uomo bianco, Tom Austin, che affronta un gruppo di giovani afroamericani, chiedendo loro chi sono e se hanno il diritto di allenarsi nella palestra privata all’interno dell’edificio, minacciando di chiamare la polizia.

I giovani di colore sono imprenditori di Team Top Figure, un’azienda di social media che ha affittato degli uffici nel palazzo; hanno quindi diritto a usare la palestra e hanno le tessere per entrarvi.

Due spezzoni video dell’incidente, avvenuto poco prima delle otto di sera di lunedì scorso, sono stati condivisi sui social.

“Normalmente non parliamo degli incontri di profilazione razziale e discriminazione in base all’età che affrontiamo ogni giorno nella nostra vita di giovani imprenditori di colore”, spiegano da Team Top Figure, sottolineando però di essere “stanchi di tollerare questo tipo di comportamento giorno per giorno e sentiamo che dovevamo far luce su questa situazione”. 

“Mentre ci stavamo allenando – raccontano –  questo uomo si è avvicinato e immediatamente ci ha chiesto chi eravamo e se facevamo parte dell’edificio”.

“Noi tutti paghiamo l’affitto qui e questo uomo ci ha chiesto di mostrargli le tessere per accedere o avrebbe chiamato la polizia contro di noi”.

Nel secondo spezzone si vede Austin che parla al telefono, riferendo di “un branco di persone che non sembrano far parte del…”.

In un’e-mail a Newsweek, l’uomo ha ammesso di aver “fatto una stupidaggine” e che avrebbe “dovuto gestirla in maniera diversa”, ma ha insistito che non si è trattato di un incidente razzista.

“Mi sono venuti incontro in modo molto minaccioso e ho minacciato di chiamare la sicurezza (dell’edificio). L’avrei fatto indipendentemente dalla razza. Quindi questa è una cretinata”, ha sostenuto.

Proprio lunedì, a Minneapolis, George Floyd moriva soffocato a terra durante un fermo di polizia. Il video in cui si vede l’uomo disarmato a terra con il poliziotto che gli preme per diversi minuti il ginocchio sul collo fino a ucciderlo, è diventato immediatamente virale scatenando proteste che sono sfociate in violenze e saccheggi.

Gli agenti sono stati licenziati, ma si moltiplicano le richieste di arresto per il responsabile. Sull’accaduto indagano Fbi e dipartimento di Giustizia, ha riferito il presidente Donald Trump, promettendo giustizia.

Sempre lunedì, un altro grave episodio razzista ha suscitato proteste e indignazione in tutto il Paese: a Central Park, New York, una donna bianca ha chiamato la polizia lanciando false accuse contro un afroamericano perché le aveva chiesto di tenere il cane al guinzaglio in una zona del parco dove è obbligatorio. (Fonte: Agi).

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