Morte George Floyd, a Los Angeles poliziotto accerchiato e picchiato da manifestanti VIDEO Morte George Floyd, a Los Angeles poliziotto accerchiato e picchiato da manifestanti VIDEO

Morte George Floyd, a Los Angeles poliziotto accerchiato e picchiato da manifestanti VIDEO

LOS ANGELES – L’arresto di Derek Chauvin, il poliziotto di 44 anni incriminato per la morte brutale dell’afroamericano George Floyd, non ferma le proteste, che ora dilagano da Minneapolis a tutta l’America con saccheggi, incendi, tafferugli, arresti e due morti: un agente e un diciannovenne.
 
Proteste che arrivano anche davanti alla Casa Bianca, costringendola al lockdown, mentre Donald Trump mobilita l’esercito, accusa i sindaci dem di non saper difendere le loro città e minaccia i manifestanti avvisandoli che se superano le cancellate della sua residenza saranno “accolti dai cani più feroci e dalle armi più minacciose che io abbia mai visto”.
 
“Hanno poco a che fare con la memoria di George Floyd. Erano lì per causare problemi”, ha twittato il presidente puntando il dito contro i “gruppi organizzati”, “l’Antifa (movimento antifascista, ndr) e la sinistra radicale”, e ringraziando il Secret Service per la sua grande professionalità, che in effetti venerdì sera ha consentito di evitare il peggio.
 
L’America che fino a ieri litigava su lockdown e mascherine si è risvegliata fra le macerie di un Paese più diviso che mai, dove la protesta razziale si salda con una rabbia più ampia unendo persone di ogni colore per il quarto giorno consecutivo.
 
Nel video, le immagini della polizia circondata da manifestanti a Los Angeles. Un agente prova ad arrestare un uomo, ma viene accerchiato e picchiato dalla folla, fino a che non è costretto a lasciar andare il giovane che voleva ammanettare.
 
Intanto dalle indagini arrivano altri sviluppi. Un nuovo video mostra non uno ma tre poliziotti premere con le loro ginocchia su Floyd. E Chauvin, l’unico arrestato, risulta aver tenuto premuto il suo sul collo dell’afroamericano per quasi nove minuti, di cui tre quando ormai non reagiva più.
 
Ad aumentare la rabbia i risultati preliminari dell’autopsia su Floyd, che esclude l’asfissia traumatica e lo strangolamento concludendo che “gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione) e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte”.
 
La famiglia ha già chiesto un’autopsia indipendente: “Non ci fidiamo delle autorità locali”. (fonte ANSA)
 

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