La madre, con il piccolo, chiede l’elemosina, il padre vende oggetti ad un incrocio di via G. Cesare, vicino all’ufficio postale del quartiere. Molti abitanti della zona portano loro vestiti e cibo. ”E’ un atto criminale – spiegano alcuni dipendenti della Sepsa e altri abitanti riuniti a discutere della vicenda nel bar della stazione della Cumana in via A. Doria -.Una cattiveria gratuita nei confronti di una ragazza con un bambino piccolo che non dava fastidio a nessuno”.
”La conosciamo tutti qui – aggiungono – e lei è sempre tanto premurosa nei confronti di questo bambino. Chiunque sia stato o è pazzo o è un criminale, in tutte e due le opzioni andrebbe arrestato”. Su via A. Doria ci sono due condomini che affacciano sulla strada e sulla piccola pompa di benzina di Renato, il ragazzo che ha prestato i primi soccorsi al piccolo togliendogli i vestiti che fumavano perché l’acido li stava corrodendo. ”Non è la prima volta che accade – spiega Renato – le hanno già lanciato addosso nello stesso punto prima l’acqua e poi la candeggina. La scena che ho visto è stata orrenda, ho preso il bambino, l’ho spogliato e l’ho passato sotto l’acqua per evitare che l’acido gli corrodesse ancora di più la pelle. E’ stata una cosa gravissima”. Sono ancora sotto choc i commercianti della strada che conoscono la madre il suo bambino e tutti concordano col dire che ”è una cosa criminale fare del male in questo modo ad un bimbo così piccolo”. Si sente un miracolato invece Vittorio, un ragazzo di 24 anni, garzone del bar della stazione della Cumana al suo primo giorno di lavoro. ”Se fossi arrivato 4 secondi dopo l’acido avrebbe colpito anche me – spiega – avevo appena salito i gradini del palazzo quando ho sentito come se cadesse dell’acqua e subito dopo ho visto il bimbo piangere”. Ma tra gli abitanti della zona c’è anche chi se la prende con le istituzioni.
”C’è una responsabilità dell’Amministrazione comunale – spiega un signore al bar della Cumana – lasciando un momento da parte il fatto tragico di stamani, da condannare senza dubbio, è inaccettabile comunque che si permetta ad un bambino così piccolo di restare in strada tutto il giorno in tutte le stagioni per chiedere l’elemosina”. Intanto, in attesa che le forze dell’ordine identifichino il responsabile, il presidente della X Municipalità ci tiene a sottolineare che il quartiere non è razzista. ”Da molto lavoriamo per l’integrazione – spiega De Francesco – spero sia stato un incidente e non un atto voluto, cercherò di andare all’ospedale per sostenere questa famiglia e per portare la solidarietà di tutti gli abitanti della zona”.