Nel Parlamento della Nuova Zelanda, una deputata maori inizia a cantare e a eseguire la danza rituale haka, la stessa praticata dagli All Blacks, la nazionale di rugby, all’inizio delle partite. La deputata Hana-Rawhiti Maipi-Clarke dà il via al canto ad alta voce, a cui si uniscono altri colleghi.
Il fatto avviene sotto lo sguardo rassegnato di Gerry Brownlee, lo speaker del Parlamento, che durante la danza è inquadrato dalla tv del Parlamento, che invece ha deciso di non trasmettere il canto rituale.
La protesta, iniziata dalla deputata d’opposizione, è contro un progetto di “reinterpretazione” del trattato che ha fondato lo Stato nel 1840, regolando i rapporti con i nativi neozelandesi. I maori hanno anche organizzato una marcia di protesta di 10 giorni che è partita da Auckland, la principale città del Paese, con l’intento di raggiungere la capitale Wellington.
Il Trattato di Waitangi è considerato un punto di riferimento mondiale per il riconoscimento dei diritti delle minoranze indigene. Il partito Act, che fa parte della coalizione di centro-destra, vuole modificarlo, sostenendo che il trattato rischia di dividere la Nuova Zelanda in razze. L’opposizione e i maori, invece, temono che i diritti della popolazione maori possano essere messi in discussione nuovamente.
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