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Ostia, l’agguato (fallito) al boss Carmine Spada VIDEO

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L’agguato al boss Carmine Spada

ROMA – A novembre del 2016 due individui a bordo di una motocicletta, dopo essere entrati all’interno dell’area di un distributore di benzina della Tamoil a Ostia, in via dell’Idroscalo, hanno esploso alcuni colpi di pistola in direzione del boss Carmine Spada, mentre era intento a conversare con il suo braccio destro, Alessandro Rossi, non riuscendo però a colpirlo.

Fu il primo dei due tentati omicidi (ci avrebbero riprovato dopo pochi giorni sotto la casa in via di Santa Barbara) subiti dal 55enne d’origine sinti.

Come ricorda Il Messaggero, in un articolo a firma di Alessia Marani, dopo il secondo attentato, però,

il boss e i suoi sodali cominciano ad adottare delle precauzioni. Il gruppo teme nuove imboscate, così ogni volta che Romoletto esce di casa viene posta in atto una specifica procedura di “bonifica” del territorio con due macchine che arrivano presso la sua abitazione e lo avvisano di uscire solo quando sono sicuri che non c’è pericolo. In quel periodo il boss arriva a meditare di lasciare Ostia, suo fratello gli dice: “E’ meglio che vai in galera pittosto che essere ammazzato”. Entrambi gli agguati non sono mai stati denunciati alla polizia.

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