Palermo, pestato a colpi di mazzuolo perché non paga pizzo. Otto arresti

Pubblicato il 10 Dicembre 2013 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA
Palermo, pestato a colpi di mazzuolo perché non paga pizzo. Otto arresti

Palermo, pestato a colpi di mazzuolo perché non paga pizzo. Otto arresti

PALERMO – In cinque lo hanno pestato selvaggiamente a colpi di mazzuolo per convincerlo a pagare il “pizzo. E’ accaduto a Palermo, nel quartiere Noce, dove un commerciante, lo scorso 2 novembre, è stato ridotto in fin di vita dopo che ha cercato in tutti i modi di opporsi alla richiesta estorsiva. Non ha dato ascolto alle minacce, ha rifiutato tutte le mediazioni, poi ha tentato perfino un bluff, dicendo che aveva denunciato tutto alla polizia. E loro lo hanno pestato nella maniera più brutale possibile. Otto le ordinanze di custodia cautelare notificate il 10 dicembre dagli uomini della Squadra Mobile di Palermo. L’operazione, denominata ‘Agrìon’, colpisce il mandamento mafioso della Noce che era stato decimato di recente con l’arresto di oltre 50 presunti affiliati.

Le otto persone raggiunte dal provvedimento cautelare, tra cui minorenne, sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione e altri reati. A offrire maggiori elementi agli inquirenti è stato Vincenzo Di Cristina, falegname di 56 anni, anche lui vittima del racket: Di Cristina aveva ricevuto il 16 novembre il primo avvertimento in via Scillato, davanti casa sua, quando qualcuno gli bruciò l’auto. Il tre dicembre venne ferito alla gamba con un colpo d’arma da fuoco.

Secondo gli investigatori della squadra mobile il clan aveva continuato con tutti i sistemi ad imporre il pizzo. La svolta quando gli inquirenti sono venuti in possesso delle telecamere di sorveglianza della zona: su quei nastri c’è registrata tutta la brutalità del pestaggio del 2 novembre: cinque contro  uno con un martello da muratore.

Otto persone sono finite in manette, tra cui un minorenne. In carcere anche quello che è ritenuto il nuovo capomafia della Noce: si chiama Giuseppe Castelluccio, ha 37 anni, è un falegname. L’inchiesta – coordinata dai pm Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Amelia Luise – ha ricostruito la nuova mappa del pizzo.

I boss della Noce pretendevano il pagamento di tremila euro dal commerciante che è stata preso a martellate. Era la tassa necessaria per sanare l’apertura del negozio senza l’autorizzazione mafiosa. Con Castelluccio sono finiti in carcere Carlo Russo, Giovanni Buscemi, Marco Neri, Angelo De Stefano, Massimiliano Di Majo e il marocchino Chercki El Gana.