L’incredibile storia del pilota della British Airways risucchiato fuori dall’aereo e sopravvissuto

Il Sun racconta la storia dell’incidente occorso al capitano Tim Lancaster sopravvissuto all’esperienza.

Trent’anni fa un pilota della British Airways fu risucchiato fuori dalla cabina di pilotaggio a 7.000 mt di altezza e un assistente di volo ha ricordato l’incredibile e spaventoso momento.

Dopo circa 27 minuti di volo da Birmingham a Malaga, mentre l’aereo stava viaggiando sull’Oxfordshire, con a bordo i passeggeri, due dei sei finestrini della cabina di pilotaggio erano andati in frantumi. Lancaster era stato risucchiato fuori dal finestrino a 7.000 mt di altezza. La porta della cabina di pilotaggio era stata sollevata dai cardini, facendo quasi cadere a terra l’assistente di volo Nigel Ogden. Ogden si era precipitato nella cabina di pilotaggio ed riuscito ad afferrare le gambe del pilota mentre veniva risucchiato fuori dal finestrino.

L’incidente

Al Sydney Morning Herald, ha raccontato: “Mi sono girato e ho visto che il parabrezza anteriore era scomparso e Tim stava uscendo fuori, potevo vedere solo le gambe. L’ho afferrato per la vita per evitare che uscisse completamente. Il corpo era piegato verso l’alto, piegato in due sulla parte superiore dell’aereo. Le gambe erano incastrate, il pilota automatico scollegato e la porta della cabina era appoggiata sui comandi, rischiando di far precipitare l’aereo a quasi 650 km/h in uno cieli più congestionati del mondo”.

Mentre si aggrappava al pilota, Ogden stava gradualmente scivolando fuori dal finestrino ma fortunatamente un altro assistente di volo, John Heward, è entrato di corsa nella cabina di pilotaggio e lo ha afferrato per la cintura.

Ogden ricorda: “Tenevo ancora Tim, ma le mie braccia stavano perdendo forza, e poi è scivolato. Pensavo di non poterlo tenere, ma è finito piegato a forma di U intorno ai finestrini. Il volto sbatteva contro il finestrino, dal naso e dalla testa usciva sangue, agitava le braccia che sembravano lunghissime. Non potrò mai dimenticare quella scena”.

Mentre il copilota Alistair Atchinson prendeva il controllo, un altro assistente di volo chiamato Simon si è spostato sulla terza poltrona del pilota e ha contribuito a tener stretta la catena di uomini.

Ogden ha dichiarato al Sunday Times: “Tutto ciò che ricordo è di aver guardato Alastair Atchinson, il copilota, lottare per tenere sotto controllo l’aereo e urlare al microfono della radio Mayday! Mayday! Non so come ma Alastair è riuscito a tenere sotto controllo l’aereo. Ho lasciato che John prendesse in mano la situazione nella cabina e sono tornato di corsa a occuparmi dei passeggeri, che avevano sentito il botto. La mia collega Sue Prince si era presa cura dei passeggeri da sola. Ho urlato “Prepararsi! Prepararsi” e tutti hanno capito la gravità della situazione. La pressione su Alastair deve essere stata tremenda, la vita di tutti era nelle sue mani. Ma l’atterraggio è stato perfetto”.

All’aeroporto di Southampton, c’erano i servizi di soccorso. Il pilota aveva subito diverse fratture e congelamento ma è incredibilmente sopravvissuto. 

Il documentario sul pilota risucchiato

Secondo un rapporto dell’Air Accidents Investigation Branch, per fissare il parabrezza un installatore aveva usato i bulloni sbagliati. L’incidente è diventato un documentario in “Air Crash Investigation – Blow Out”, in onda sul National Geographic Channel. A 30 anni di distanza le immagini del documentario sui social media sono diventate virali. (Fonte: Sun)

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