Pordenone, scritta razzista sul cassonetto: "Lasciare pulito, non siamo a Napoli" Pordenone, scritta razzista sul cassonetto: "Lasciare pulito, non siamo a Napoli"

Pordenone, scritta razzista sul cassonetto: “Lasciare pulito, non siamo a Napoli” VIDEO

Pordenone, scritta razzista sul cassonetto: "Lasciare pulito, non siamo a Napoli"
Pordenone, scritta razzista sul cassonetto: “Lasciare pulito, non siamo a Napoli”

PORDENONE – “Lasciate pulito, non siamo a Napoli: civiltà significa rispetto della città in cui si vive”. Il cartello, attaccato a tre cassonetti dei rifiuti di una via residenziale alla prima periferia di Pordenone, è diventato virale e sta spopolando sui social con migliaia di visualizzazioni e polemiche.

A postarlo è stato un residente, di origini napoletane, della cittadina friulana, che ha girato un filmato poi diffuso sul web. Il gesto è stato stigmatizzata dalle altre persone che risiedono nel quartiere. “Se la città fosse tappezzata di cartelli contro Napoli potrei anche capire questa protesta della Rete“, commenta ora il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, sottolineando che si è trattato “dell’iniziativa di un cretino” e che “Pordenone non ha nulla a che fare con questa persona”. Pordenone, ha ricordato, “ha una storia che parla da sé”.

Quel cartello, ha proseguito, “ha indignato tutti, pordenonesi di oggi e di ieri, napoletani che abitano qui da sempre e appena arrivati, ma non dobbiamo ingigantire questa storia: il Comune non solo ha preso le distanze, ma ha già provveduto, appena informato dell’accaduto, a rimuovere i tre fogli”, ha aggiunto il primo cittadino friulano. “Il gesto scellerato di un singolo individuo – ha concluso Ciriani – non può minare la storia di una città che è fatta di generosità e altruismo, apertura mentale e condivisione”.

“Risale ad un periodo lontano l’immagine di Napoli sfigurata dalla cattiva gestione del ciclo dei rifiuti. La Città da ormai un decennio ha saputo esprimere una richiesta di politica autonoma, votata al bene comune, estranea agli intrecci affaristico-criminali e resistente ai continui attacchi alla sua reputazione e dignità. Civiltà significa rispettare una comunità che rappresenta la terza città d’Italia e che, per vocazione storica e geografica, è capitale del Mezzogiorno”. A scriverlo è Flavia Sorrentino, delegata all’autonomia della Città di Napoli-Ufficio Difendi la Città di Napoli, in una lettera inviata al sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, in merito alla scritta. 

“Facciamo presente che il Comune di Napoli, attraverso lo Sportello Difendi la Città, stigmatizza l’utilizzo scorretto del nome di Napoli e dei napoletani mediante espressioni che foraggiano pregiudizi e luoghi comuni. Servirsi del nome di Napoli come esempio di negatività è diventata abitudine deprecabile, discutibile e contestabile soprattutto quando chi si presta a questo tipo di affermazioni esprime un concetto ormai introiettato per faciloneria e non più sottoposto a critica di coscienza, creando ripercussioni sullo sviluppo locale e sullo stato d’animo di quanti a Napoli sono legati”, ha detto ancora Sorrentino al sindaco Ciriani che ha parlato di “gesto scellerato” cha “ha indignato tutti”.

 

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