“Non accadrà mai che la Russia sia sconfitta”, ha sentenziato Putin nell’intervista (semi monologo) a Tucker Carlson, comoda poltrona e ancor più amichevole microfono. Carlson, storico volto della tv americana licenziato, l’anno scorso da Fox News, ha intervistato Putin nel suo show che conduce su Twitter/X. Un messaggio all’Occidente. Occidente che sembra però interessarsi di più alla mano che improvvisa scende a trattenere un movimento della gamba. Si agitano gli anatomopatologi a distanza, chi scommette su un tremolio, chi azzarda uno spasmo. Grosso modo si tratta della classica profezia che si autoavvera, niente più che la proiezione dei nostri desideri più o meno reconditi, dove al primo posto non c’è la buona salute dell’autocrate.
La Russia non sarà mai sconfitta in Ucraina e la Nato “deve accettare le conquiste territoriali di Mosca”. Questo è il messaggio all’Occidente di Vladimir Putin, che in un’intervista di due ore con il controverso ex anchor di Fox news e sostenitore di Donald Trump, Tucker Carlson, ha detto la sua non solo sul conflitto con Kiev ma anche sul futuro dei rapporti con gli Stati Uniti aprendo ad un possibile rilascio del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato in Russia quasi un anno fa, e assicurando che Mosca non ha intenzione di invadere i suoi vicini.
“La sconfitta della Russia in Ucraina è impossibile per definizione”, ha dichiarato lo zar in quella che, più che un’intervista, è stata uno dei suoi classici monologhi con poche domande da parte del giornalista di destra. “Non accadrà mai che la Russia sia sconfitta”, ha insistito lo zar. “Per interrompere la guerra basta smettere di fornire armi a Kiev”.