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Referendum Atac 11 novembre, Carlo Verdone: “Andiamo a votare. Non si può andare avanti così” VIDEO

di redazione Blitz |2 Novembre 2018 14:02

Referendum Atac 11 novembre, Carlo Verdone: "Andiamo a votare. Non si può andare avanti così"

Referendum Atac 11 novembre, Carlo Verdone: “Andiamo a votare. Non si può andare avanti così”

ROMA – Carlo Verdone interviene sul referendum del prossimo 11 novembre che si voterà a Roma e che riguarda la messa a bando della concessione del trasporto pubblico ora in mano all’Atac, l’azienda comunale dei trasporti.

All’attore è stato chiesto un parere da Mobilitiamo Roma, comitato per il sì al Referendum e il video è finito su Facebook: “L’11 novembre c’è un referendum importante del quale molti romani non sanno assolutamente niente. Invece è importante che vadano a votare, possono votare si o possono votare no, ognuno la pensa come è giusto che la voglia pensare. Però è un referendum sull’Atac, e la cosa mi sembra abbastanza seria perchè ultimamente ha avuto, e ci ha dato, ha dato soprattutto a tanti cittadini che usufruiscono dei mezzi, tante difficoltà”. 

“L’Atac – prosegue Verdone- è un’azienda che ha dei grossi problemi, quindi è arrivato il momento che la pubblica amministrazione, non deve privatizzare, ma deve dare delle concessioni, affinchè si possa fare una gara. Cioè, la città deve essere come divisa in lotti, e ogni lotto deve essere gestito in qualche modo da una concessionaria. E la pubblica amministrazione controllerà che tutto vada nel migliore dei modi”.

Prosegue l’attore romano: “Secondo me la cosa più importante è che ne guadagneranno i cittadini in qualità, in efficienza, in sicurezza dei mezzi. Quindi si tratta di un referendum importante, proprio per rendere questa città alla pari di altre città di livello europeo. Perchè noi siamo molto molto indietro. Quante immagini di autobus incendiati abbiamo visto? Rotti, in mezzo alla strada, trainati. No, non si può più andare avanti così, francamente. E quindi mi sembra un referendum importante e invito tutti ad andarci, poi ognuno voterà quello che si sente di votare. E cosa importante è che chi lavora all’Atac dovrà chiaramente essere riassunto, attraverso nuove forme, nuove forme che si stabiliranno attraverso queste ipotetiche concessioni. Non dovranno restare disoccupati, questo è importante”.

 

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