MILANO – Mazzette e soldi sprecati, megalomania, ville e jet privati. Lo stile imprenditoriale di Don Verzè, fondatore del San Raffaele, emerge da un fuorionda di Renato Botti, fino a un anno fa direttore generale del polo sanitario.
“Mazzette? Sì ci sono le mazzette, ma il vero disastro del San Raffaele sono le decine, centinaia di milioni di euro utilizzati per investimenti che non andavano fatti. Don Verzé? Per dire la megalomania: spende dai 4 ai 5 milioni di euro per il suo ufficio… con la voliera dei pappagalli”.
Il racconto è stato carpito dalle telecamere di Report. Botti credeva che le telecamere fosse spente quando diceva: “Qui il padrone era don Luigi, non c’erano dubbi e Mario Cal (il manager suicida il 18 luglio, ndr) era un suo strumento… il grande puparo è don Luigi, tutti gli altri sono pupi”.
Poi c’erano le attività in Brasile. E qui il racconto è di Andrea Garziera, per sei anni direttore generale della struttura: “Hanno sempre evitato di pagare le tasse (com’è consentito in Brasile agli enti filantropici, ndr) senza averne i meriti”.