Rifiuti a Napoli, la camorra dietro i raid di Corso Vittorio Emanuele e Riviera di Chiaia

NAPOLI – Dietro la protesta dei rifiuti di Napoli ci sarebbe la mano della camorra. I raid che vengono compiuti nella città infatti, non sarebbero più frutto della reazione di cittadini esasperati, ma raid organizzati che colpiscono in maniera inequivocabile diversi punti della città. Lo scrivono oggi i quotidiani e lo testimonierebbero alcuni video postati su YouTube.

Che la situazione sia oramai insostenibile, se n’è accorto anche il sindaco De Magistris che ha emanato una serie di provvedimenti urgenti. Il sindaco ha detto che ci sarebbero gravi rischi per la salute dei cittadini.

LE MANI DELLA CAMORRA – A ribaltare in tarda serata i cassonetti di Corso Vittorio Emanuele, un lembo della cosiddetta “Napoli bene” che confina con i Quartieri spagnoli, è stato un gruppo di donne, che subito dopo si è dileguato:

Alla Riviera di Chiaia, si sono visti invece degli adolescenti armati di guanti in lattice. Ecco un video che mostra la situazione in questa parte della città:

A proposito dei raid organizzati e dei continui roghi della spazzatura, scrive il Fatto Quotidiano che si tratta del “metodo, antico, usato dai clan quando c’è da fare la voce grossa, quando c’è da ricattare il Palazzo: gli uomini in trincea, donne e bambini sul fronte”.

“L’episodio più inquietante, tuttavia, – scrive il Fatto – è avvenuto poco prima della mezzanotte in via Montagna spaccata, tra Pianura e Quarto. Un gruppo di giovani, una ventina circa, è arrivato a bordo di scooter e motociclette di potente cilindrata: hanno ribaltato cassonetti, sparpagliato l’immondizia lungo la strada, creato una vera e propria discarica a cielo aperto per centinaia di metri chiudendo di fatto traffico una delle più importanti arterie che collegano la città alla provincia flegrea”. Qui di seguito, infine, un video realizzato da Vincenzo Iurillo e postato sul sito del Fatto Quotidiano che mostra un rogo di monnezza incendiato nella notte scorsa:

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